Nel nuovo documentario di TvPlay sulle origini della leggenda di Daniele De Rossi, emergono retroscena e testimonianze interessanti sul percorso dell’allenatore della Roma
Se uno sceneggiatore si sedesse alla propria scrivania con l’intenzione di concepire la storia di un ragazzino cresciuto con il sogno di divenire dapprima capitano e poi allenatore della propria squadra del cuore, probabilmente farebbe fatica a immaginare un percorso professionale e di vita simile a quello attraversato sinora da Daniele De Rossi, a causa di uno svolgimento e degli esiti sin troppo idilliaci, che ne minerebbero la credibilità.
Invece di immaginare una storia, TvPlay ha scelto di immergersi nella realtà in un nuovo documentario sulle origini del comandante di Ostia, dal titolo “L’Imperatore Venuto Dal Mare: Daniele DE ROSSI | Costruiti dal Basso – Capitolo I”.
All’interno del breve contenuto audiovisivo confezionato da TvPlay, è possibile venire a contatto con una serie di testimonianze provenienti dagli ambienti in cui l’ex numero 16 giallorosso ha letteralmente plasmato la propria carriera. Il documentario, infatti, prende forma tra i campi del Centro Sportivo A.S. Ostia Mare, dove i colleghi di Tvplay hanno intervistato alcuni dei compagni di avventure di DDR e, soprattutto, il suo allenatore ai tempi delle giovanili.
Al contrario di quanto affermato all’inizio dell’articolo, il percorso di Daniele De Rossi è stato tutt’altro che lineare e disadorno di ostacoli, come testimoniato dalle parole del suo allenatore ai tempi delle giovanili, Mauro Bencivenga: “Io non pensavo che Daniele diventasse un grande calciatore. All’inizio l’impressione è che fosse uno dei tanti, invece dopo ci ha messo del suo, con un bel carattere grintoso, cattivo e arrabbiato. Mi guardava pure col muso certe volte perché non giocava all’inizio con le mie squadre, con gli allievi nazionali. E invece la cosa bella è proprio che dopo, attraverso il lavoro e la sua caparbietà ce l’ha fatta“.
Bencivenga prosegue: “Pure come allenatore… tutti gli altri dicevano che avesse le qualità, che si vedeva che da calciatore potesse diventare allenatore e io invece non la penso così“. Parole che rendono reale e tangibile il grande lavoro che DDR ha compiuto per distinguersi dalla massa di ragazzini con il suo stesso sogno, o da quella di ex giocatori con l’ambizione di guidare una squadra al successo. Come il piccolo De Rossi bambino decise di conquistare con dedizione e passione il proprio posto tra i grandi, il DDR adulto ha scelto di lavorare giorno dopo giorno al fine di acquisire le nozioni necessarie a divenire un grande allenatore.
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