Ndicka sta bene, fortunatamente. Ma ieri la Roma ha vissuto attimi terribili. La ricostruzione di quello che è successo ieri a Udine
Una domenica da dimenticare. Una paura così forte che ha costretto l’arbitro a chiudere in anticipo la partita. La Roma è tornata ieri sera da Udine ma ha lasciato in Friuli Ndicka, sotto osservazione dopo il malore a 20 minuti dalla fine della gara contro la squadra di Cioffi. La squadra è serena, visto che anche Evan – oltre ai medici – ha mandato segnali rassicuranti. Ma sono stati attimi difficili.
La ricostruzione di quegli istanti la fa questa mattina il Corriere dello Sport in edicola. Il primo ad accorgersi che si trattata di qualcosa di grave è stato Daniele De Rossi: “Dai oh, sbrigatevi” ha detto il tecnico ai medici in panchina. DDR aveva capito al volo che non si trattava di una cosa semplice. Quando Ndicka è uscito in barella lui e Mancini sono andati in panchina a capire quali fossero i problemi del compagno e non sono tornati in campo sereni. De Rossi si è avvicinato a Cioffi per chiedere lo stop.
Ndicka sta bene, la Roma è tornata in città
Tutti i giocatori della Roma erano sotto choc. Aouar, che è il compagno di stanza di Ndicka aveva le mani tra i capelli. Non si poteva andare avanti in quel modo e Pairetto – che ha gestito la cosa alla grandissima – ha fischiato tre volte. Encomiabile anche la Dacia Arena, che ha applaudito la decisione.
La squadra alle 20:45 si è mossa verso l’ospedale: sono entrati De Rossi, Pellegrini e Renato Sanches, solamente loro. All’uscita i volti erano sereni, sollevati dall’incontro e De Rossi ha rassicurato la rimanente parte del gruppo (c’era anche la Ceo Lina Souloukou) sulle condizioni del compagno. Inutile quindi rimanere lì, giusto tornare a casa e iniziare a pensare (fin quando possibile, oggi sarà dura) alla sfida contro il Milan in programma giovedì sera. Ndicka ovviamente non ci sarà. Ma è una notizia che non interessa quella della sua presenza in campo o meno, quello che interessa è che sia sereno, pronto, quando anche lui si sentirà sicuro, a tornare in campo. Forza Evan.