Direttore sportivo, rinnovo e discussione con De Rossi, arriva l’annuncio che spiega tutto: “Semplificare la proposta di gioco”.
Il nome di De Rossi è certamente uno di quelli destinati a suscitare le maggiori attenzioni nel corso della prossima estate e settimane, alla luce della scadenza contrattuale a fine stagione e di una lecita curiosità da parte dei tifosi della Roma (e non solo) rispetto alle possibili evoluzioni professionali di un tecnico che ha stimolato interessi anche lontano dalla Capitale.
Come raccontato anche nel recente periodo, lo storico numero 16 piace non poco anche alla Fiorentina, a sua volta al centro di dinamiche di panchina dipendenti strettamente dalla posizione di Italiano e dal suo possibile addio a fine anno. Per ora, in casa Roma, resta forte la consapevolezza di dover restare concentrati sul presente, fortemente destinato a impattare sulle ponderazioni di Friedkin e adepti anche su Daniele De Rossi, rispetto al quale, in queste ore, sono arrivate dichiarazioni non sottovalutabili né da un punto di vista del futuro e altresì interessante per il retroscena ammesso dal diretto interessato.
Discussione ai tempi della Spal e conferma De Rossi, Fabio Lupo non ha dubbi
Ci riferiamo a quanto detto in queste ore ai microfoni di TvPlay dal direttore sportivo Fabio Lupo, in passato operativo in società come Spal e Venezia, condividendo alcuni mesi professionali a Ferrara proprio con Daniele De Rossi. Proprio su questa parentesi e sull’impatto di DDR in casa Roma si è espresso come segue.
“Da De Rossi mi aspettavo potesse dare un’impronta alla Roma in modo immediato. Ha una grande capacità comunicativa e sa toccare le corde giuste coi calciatori: essendo stato un grande calciatore, sa come gestire giocatori di un certo livello. Come allenatore ha molte idee che possono essere messe in pratica più facilmente in un club come la Roma piuttosto che in una buona squadra di B come era la Spal. Per quello che ha fatto vedere fin qui merita la riconferma”.
“Alla SPAL ha sicuramente pagato il fatto di non conoscere la Serie B: era la sua prima esperienza in assoluto in panchina. Con De Rossi discutevo dal punto di vista tecnico, gli chiedevo di semplificare la proposta di gioco, mentre lui era convinto di poter imprimere le sue idee anche in cadetteria. La SPAL, inoltre, era una squadra costruita per giocare diversamente, con gli interpreti che richiedevano un altro tipo di gioco. Continuo a pensare, ad ogni modo, che possa diventare un allenatore importantissimo in futuro”