Il provvedimento non è tardato ad arrivare. Il clima era diventato rovente e ha portato il direttore di gara a sospendere la partita.
Le circostanze nelle quali il campo da calcio si trasforma in un vero e proprio ring calamitano da sempre l’attenzione mediatica. Da spazio di aggregazione, molto spesso gli stadi diventano cassa di risonanza di quelle contraddizioni che ormai dilaniano da anni la nostra percezione morale.
Scorrettezze ed episodi sopra le righe rappresentano un triste leit motiv. In occasione di match di cartello, ma non solo. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, si è materializzato nel match di Terza categoria tra Guagnano e Sannicola, dove l’arbitro è stato costretto ad estrarre quattro cartellini rossi per placare una situazione che era divenuta insostenibile. Accesa da poche scaramucce, la rissa in campo era letteralmente divampata, costringendo il direttore di gara a mettere mano ai cartellini per sedare gli animi.
Sconfitta a tavolino per entrambe le squadre: in terza categoria succede di tutto
Decretando anticipatamente la fine dell’incontro, l’arbitro non solo ha espulso i quattro calciatori più turbolenti, ma ha anche sospeso anzitempo il match. Il giudice sportivo di Lecce, poi, ha pensato al resto.
Un calciatore del Sannicola, infatti, si è visto comminare una squalifica che lo terrà lontano dai campi da gioco per sei giornate. Il calciatore in questione è stato punito per aver sferrato un pugno all’indirizzo di un avversario. ‘Pena’ più severa, invece, per gli altri quattro tesserati coinvolti nella rissa, che hanno ricevuto tre giornate di squalifica ciascuno. A suggellare il tutto, poi, è stata la decisione finale del giudice territoriale, che ha decretato la sconfitta a tavolino per entrambe le squadre, penalizzate anche di un punto in classifica. Dulcis in fundo, ad entrambe le compagini è stata applicata una sanzione pecuniaria di 100 euro.