Dalla Roma alla Juve, un altro rimpianto per la Roma di De Rossi che dopo Huijsen ha perso un altro elemento per la prima squadra
Siamo entrati nella fase decisiva della stagione, in cui gli uomini di De Rossi devono dare il tutto per tutto per riuscire a centrare gli obbiettivi prefissati a inizio stagione e ripetere quanto di buono fatto lo scoro anno in Europa League, dove i giallorossi sono riusciti ad arrivare fino alla finale di Budapest, persa poi ai rigori contro il Siviglia.
Il calendario rende però tutto più complicato. In questa parte finale infatti Pellegrini e compagni dovranno affrontare il Milan in ben tre occasioni tra coppa e campionato, ma non solo. All’appello mancano ancora Lazio, Bologna, Napoli, Atalanta e Juventus, un vero e proprio tour de force che rischia di compromettere quanto di buono fatto fino ad oggi.
Un eventuale mancata qualificazione in Champions League potrebbe ridimensionare anche il mercato in entrata, con la società che si vede già costretta a dover rinunciare a Huijsen, che dovrebbe far ritorno alla Juventus insieme ad un altro grande rimpianto di Daniele De Rossi.
La qualificazione in Champions League resta l’obbiettivo primario della stagione, essendo un traguardo fondamentale per aumentare i ricavi e non rischiare altre limitazioni dalla UEFA. In caso la squadra però non riuscisse ad entrare tra le prime quattro (cinque se l’Italia mantiene la posizione nel Ranking) anche il mercato potrebbe risentirne.
Il primo rimpianto di De Rossi potrebbe essere proprio Huijsen, che molto probabilmente farà ritorno a Torino, anche se questo trasferimento potrebbe non essere permanente. Il suo nome viene infatti accostato nella trattativa Juventus e Atalanta per portare Koopmainers in bianconero.
Ma il giovane centrale potrebbe non essere l’unico rimpianto, anche l’ex Roma Calafiori, secondo quanto riportato da Calciomercato.it, sembrerebbe essere finito nel mirino della dirigenza juventina, in una trattativa comunque complicata visto che il Basilea detiene il 40% sulla futura rivendita.
Spostato da terzino a difensore centrale l’ex giallorosso ha vissuto un’evoluzione pazzesca, che lo ha reso titolare inamovibile di una squadra come il Bologna, che ad oggi è la quarta forza del campionato. Un altro rimpianto per la dirigenza romanista che ha la colpa di non aver creduto abbastanza in lui, ad oggi la sua presenza sarebbe potuta essere fondamentale.
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