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Il futuro di Paulo Dybala era già avvolto nel mistero, ma in particolare dopo le dichiarazioni di Francesco Totti l’ambiente Roma non ha più certezze sulla Joya

Quando parla Francesco Totti la città eterna, almeno per quanto concerne la sponda giallorossa, si ferma per ascoltare con attenzione e rispetto ciò che il giocatore più rappresentativo della storia della Roma ha da dire e, le recenti dichiarazioni in merito a Paulo Dybala, hanno scatenato le polemiche per le vie della capitale. Colui che dai romanisti è considerato l’ottavo re di Roma ha di fatto tessuto le lodi della Joya, riconoscendone per l’ennesima volta le qualità, ma allo stesso tempo evidenziandone una caratteristica difficilmente contestabile: la fragilità.

Paulo Dybala (Ansafoto) – Asromalive.it

Lungi dal numero 10 giallorosso negare le manifeste qualità del fuoriclasse argentino, che, tuttavia, secondo il pupone, avrebbe un’eccessiva propensione all’infortunio, il che gli precluderebbe svariate gare nel corso della stagione. Una constatazione più che una critica, ma lo sappiamo, quando parla Totti è difficile far finta di nulla, soprattutto quando la constatazione in sé è fatta sul giocatore più forte della rosa giallorossa. Il tema, dopo le parole di Totti a gettare benzina sul fuoco, rimane il medesimo: è possibile costruire un progetto su un calciatore che “gioca 15 partite l’anno”? I vertici di Trigoria se lo staranno certamente domandando e lo stesso dovrà fare il prossimo direttore sportivo, in vista della prossima sessione di mercato.

Dybala fuori dall’Italia con la clausola da 13 milioni: le società interessate

I numeri sono chiari… Paulo Dybala è ancora decisivo. Terzo nella classifica dei capocannonieri con dodici gol e secondo in quella degli assist, con sette servizi forniti ai propri compagni. Il tutto con 76 minuti a partita e 20 gare di campionato giocate su 29. Il commento di Totti arriva peraltro nel periodo più roseo sul piano fisico per Paulo Dybala che, a prescindere dall’attuale stop a causa di una lieve lesione all’adduttore, ha giocato sostanzialmente sempre da quando Daniele De Rossi è “seduto” (difficilmente si può vedere DDR seduto realmente) in panca.

Ma sarebbe coraggioso costruire una prospettiva sulle ultime dieci partite, poiché, con lo Special One in panchina, Dybala è stato costretto ai box in svariate occasioni, accumulando sostanzialmente un’assenza ogni due incontri. Se consideriamo anche che il prossimo 15 novembre la Joya compierà 31 anni, ecco che scegliere di puntare tutto sul campione del mondo in maglia 21 potrebbe risultare quantomeno coraggioso.

Paulo Dybala (Lapresse) – Asromalive.it

La Roma avrà questo coraggio? Bisogna soltanto attendere per scoprirlo, ma, intanto, ciò che è certo è che altre società in giro per l’Europa hanno manifestato tale volontà. Come evidenziato da Il Messaggero, vi sono diverse società che hanno segnato il nome di Dybala in rosso, che nel corso delle ultime settimane si sono affacciate con convinzione sul centro sportivo Fulvio Bernardini.

Oltre all’Aston Villa e le ripetute lusinghe provenienti dall’Arabia Saudita, è il Bayern Leverkusen di Xabi Alonso ad aver manifestato un vivo interesse per la Joya. In assenza di un direttore sportivo a Trigoria, è difficile valutare l’attuale temperatura dell’ambiente rispetto alla permanenza dell’ex fantasista bianconero, il cui contratto scade a giugno 2025, ma a cui è stata abbinata una clausola di soli 13 milioni di euro nel caso in cui qualcuno dovesse presentarsi da fuori i confini nazionali. Nel caso in cui un club portasse tale cifra a Trigoria, sarebbe soltanto la volontà dell’argentino a poter bloccare l’operazione.

Leonardo Marcucci

Laureando in Lettere, la mia infanzia si è consumata in una piacevole convivenza tra calcio e cinema. Tuttavia, a differenza di molti, nel mio caso la scrittura non è mai stata un piacevole ripiego ad una sfumata carriera da calciatore o regista, ma, al contrario, l’obiettivo è sempre stato chiaro e univoco: diventare un giornalista. Affetto da una grave patologia che mi impedisce di assistere ad una qualunque manifestazione umana, senza ritrovarmi a fare ordine tra una sequela di analisi e conseguenti giudizi (alle volte dissonanti tra loro), ho sempre individuato nel giornalismo la pratica più proficua e stimolante per tentare di unire l’utile al dilettevole.

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