Con Lukaku dolorante e Dybala out, De Rossi deve guardarsi intorno, per assicurarsi una fase offensiva sempre fornita
La Roma di Daniele De Rossi è pronta ad accogliere il Sassuolo di mister Ballardini alle 18, per un match dalla manifesta importanza in ottica classifica. DDR & co. hanno accumulato una discreta quantità di punti nel corso delle prime otto partite sulla panchina giallorossa, portandosi – prima della vittoria di ieri del Bologna sull’Empoli – a soli tre punti dall’inarrestabile corazzata di Thiago Motta.
In particolare l’Atalanta, ma anche un Napoli parzialmente rivitalizzato da Calzona, spingono forte da dietro e, la misera quantità di punti che distanziato i giallorossi sia guardando in alto che in basso, ha una semplice e naturale conseguenza: ogni singolo punto ha un peso specifico difficilmente quantificabile. E’ vero… il futuro di Daniele De Rossi – nonostante i presupposti di un contratto inizialmente concepito soltanto per traghettare e poi salutare Trigoria – sembra ormai solido, ma molto è ancora da valutare, soprattutto nel caso in cui i giallorossi dovessero precipitare in classifica e fallire in Europa League.
Difficile dunque scegliere con raziocinio a quale competizione dare la priorità: da una parte la concreta possibilità di ottenere la qualificazione in Champions – grazie all’aggiunta del quinto posto per la Serie A -, dall’altra la voglia di alzare al cielo una coppa che, poco meno di un anno fa, fu preclusa ai giallorossi in una gara a dir poco controversa contro il Siviglia. Per tentare di non trascurare nessuna delle due, De Rossi è costretto a inventarsi una rosa lunga, anche dove questa, in alcuni ruoli, non esiste.
La generosa quantità di partite da disputare, abbinata all’importanza di queste, costringe DDR a guardarsi intorno, spostare nel rettangolo verde alcuni componenti della rosa (come abbiamo visto con Zalewski in Europa League, impiegato come ala offensiva) e individuare alternative di pregio ai possibili affaticamenti di fine stagione.
In questo difficile contesto si inserisce la figura di un calciatore in particolare, già adocchiato da Mourinho, che potrebbe inserirsi definitivamente all’interno degli equilibri dei giallorossi. Si tratta di Joao Costa, un giovane brasiliano naturalizzato portoghese, sinora utilizzato con il contagocce sia da mister DDR che dallo Special One, che ora potrebbe aver definitivamente convinto il comandante di Ostia.
Le sporadiche e fugaci apparizioni sul terreno di gioco, avvenute sempre in momenti o match poco impegnativi, hanno impedito ai tifosi di apprezzare le rinomate qualità del classe 2005, il quale, fino ad oggi, continuava ad alternarsi tra prima squadra e Primavera. Un trend destinato a vita breve, che adesso, a causa dei rinomati acciacchi dei diamanti offensivi di DDR (Lukaku ha recuperato dall’infiammazione all’anca, Dybala invce sarà out per lieve lesione all’adduttore), potrebbe invertirsi.
Difatti, nella giornata di ieri, l’ex Corinthias non è stato neanche convocato nella partita della Primavera contro l’Inter, proprio per permettere a De Rossi di avere in panchina una pedina fresca, da poter impiegare a match in corso. Si tratta di un giovane attaccante dalle innegabili qualità tecniche, che, coadiuvate da una sorprendente rapidità nel breve, potrebbero garantire a De Rossi un nuovo elemento da inserire nelle rotazioni offensive.
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