Gol e annuncio Pellegrini, non solo De Rossi: le parole sul passato e le differenze generate dal cambio allenatore parlano chiaro. “È la verità.”
Si è da poco conclusa la gara tra Roma e Sassuolo, valevole non poco, rispettivamente, per la squadra di De Rossi e quella di Ballardini, chiamate ad onorare nel migliore dei modi un finale di stagione che rende importanti obiettivi ancora alla portata. Da un lato, dopo il passaggio di consegne José-Daniele, c’è l’anelito di provare a centrare un piazzamento in Champions mai nascosto dallo stesso allenatore romanista, che ha evidenziato sin dal primo momento l’importanza di tale obiettivo.
Dall’altro, la presenza di punti in palio fondamentali anche ai fini della corsa salvezza, ha reso l’incrocio con i neroverdi non poco complicato, come testimoniavano già le recenti asperità incontrate contro le squadre di Ballardini, da parte della Roma e non solo. Grande attenzione tattica e compattezza delle retrovie avevano non poco ostacolato le trame di Lukaku e colleghi, bravi però a imporsi al termine di una prestazione qualitativa e terminata con un vantaggio minimo ma giusto e fondamentale.
A commentare la partita, poco dopo la sua conclusione, è stato l’artefice della stessa vittoria, il capitano Lorenzo Pellegrini. Letteralmente rinato dopo le difficoltà della prima parte di stagione, Pellegrini è adesso a quota sette reti e ha fin qui palesato una salita in cattedra e una continuità di rendimento certamente encomiabili.
Proprio sulle differenze e le difficoltà del passato, oltre che sul rapporto con Daniele De Rossi, il numero 7 si è soffermato in questi minuti ai microfoni Dazn. Questo il suo annuncio. “Penso che sia giusto per una squadra che vuole migliorarsi ed essere in alto: un conto è perdere, un altro pareggiare e un altro ancora vincere. Fondamentale era vincere oggi, a Firenze per come si erano messe le cose era fondamentale non perdere. Oggi abbiamo fatto il nostro”.
“Nell’abbraccio con De Rossi c’è tanta stima, Daniele per me è sempre stato un punto di riferimento e ho avuto la fortuna di viverlo da compagno e ora da allenatore. Penso sia giusto godermelo come allenatore e che lui goda di me come calciatore. La differenza rispetto al passato, credo, consista nel fatto che sto al centro del gioco, ho bisogno di sentirmi libero in mezzo al campo e capire dove ricevere il pallone, fare la giocata. E questo è quello che mi è mancato nell’ultimo anno e mezzo, è la verità”.
“Sono contento di averlo trovato per la città, i tifosi e per una società che si vede che ci tiene a noi e che ci è sempre stata vicino. Adesso le squadre sono tutte forti, c’erano queste squadre qui: chiunque fosse stato sorteggiato, sarebbe stato difficile: proveremo a prepararla per giocarla e passare il turno“.
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