Milan escluso dalle coppe dopo la vicenda Redbird e le inquisizioni relative al passaggio di proprietà: ecco cosa sta succedendo.
Il nome del Milan è stato certamente uno dei maggiormente discussi e chiacchierati nel corso di queste ultime ore, in casa Roma e non solo. In particolar modo, questa settimana ha fatto registrare una certa attenzione nei confronti del club di Via Aldo Rossi, in seguito alle perquisizioni relative al passaggio di proprietà dal fondo Elliott a quello RedBird di Gerry Cardinale, che aveva generato non poche discussioni e polemiche, mediatiche e non solo.
Nella giornata odierna, poi, il tema Milan è diventato caldo anche in casa Roma, seppure per motivi diversi. Dopo il passaggio del turno contro il Brighton, infatti, gli uomini di De Rossi hanno visto l’urna di Nyon sentenziare il nome del club rossonero come prossima opponente in Europa League, per i quarti di finale di una competizione che vedrà, poi, frapporsi sul cammino di una delle due la vincente dell’incrocio Bayer Leverkusen-West Ham.
Milan escluso dalle coppe europee, l’annuncio di Francesco Fimnanò
Senza troppi voli pindarici o attenzioni a discorsi europei destinati ad essere ripresi tra circa un mese, ciò che può essere evidenziato è che il cammino europeo del Milan fino a questo momento non ha cancellato, ovviamente, i fatti di cui detto sopra, le cui ripercussioni potrebbero essere abbastanza evidenti.
A provare a fare chiarezza è stato Francesco Fimnanò, legale della Salernitana espressosi in queste ore a Tv Play. In particolar modo, Fimnanò si è espresso sulla possibile violazione relativa al passaggio di proprietà del Milan, le cui ripercussioni toccherebbero più l’ambito europeo che la Serie A.
“Il tema Milan mi risulta più semplice di quanto possa sembrare. In base a quanto letto, la situazione è particolare, visto che c’è un pegno sulla grande quantità delle partecipazioni azionarie, per un finanziamento rilevante. Si pongono dei problemi visto che in passato situazioni come questa erano state prese di mira dalla giustizia sportiva internazionale. Red Bull e Gazprom sono casi recenti e concreti. Quando c’è un’influenza dominante, possono nascere problemi, perché se si è proprietari di più squadre che si trovano a dover competere in una medesima competizione, può nascerne una violazione. Possono esserci anche situazioni più gravi, ma credo, onestamente, che il Milan non voglia nascondere qualcosa”.
“Tali violazioni, sul fronte campionato italiano possono avere effetti diversi e meritano contestualizzazione, come successo al Napoli col caso Osimhen. Ad ogni modo, c’è una norma precisa, scritta proprio dopo la vicenda Red Bull che prevede l’obbligo di piena trasparenza. Bisogna, quindi, indicare per filo e per segno chi sono i proprietari o i soci di un club. Al Milan c’è una violazione, ma la situazione non mi risulta pesante. Credo ci siano più rischi in Europa che in Italia, proprio ricalcando il caso Salisburgo e Lipsia dove due società con la stessa proprietà potrebbero rischiare maggiormente di essere escluse dalla competizione”.