Mancano davvero pochi giri di orologio al fischio di inizio di Brighton-Roma. De Rossi ha parlato ai microfoni di Sky Sport delle motivazioni dietro le scelte fatte
A pochi istanti dal ritorno degli ottavi di finale di Europa League, da consumare contro il Brighton di Roberto De Zerbi, Daniele De Rossi si intrattiene per qualche secondo ai microfoni di Sky Sport, a cui descrive i motivi dietro la formazione titolare comunicata poco fa, che sta facendo discutere i tifosi romanisti.
Un profondo turnover che spaventa i sostenitori capitolini, ma che nella testa di DDR ha tutto il senso del mondo, soprattutto a causa dell’ormai rinomata filosofia secondo cui non ci sono titolari e panchinari, ma semplicemente giocatori più o meno adatti a determinate situazioni.
Il comandante di Ostia ha sostituto ben sette calciatori rispetto all’undici titolare di Firenze, alcuni per necessità, altri per precauzione e altri ancora per preferenza tecnico-tattica. Di certo l’assenza di Lukaku rientra nei casi di necessità, quella di Dybala in quelli di precauzione (l’argentino è uscito affaticato nella gara con la Fiorentina di Vincenzo Italiano) e quella di Spinazzola, ad esempio, in quelli di preferenze tecnico-tattiche.
Ciò che è certo è quanto il tridente schierato a Brighton da DDR sia quantomeno sorprendente, nonostante, se si analizza da vicino, è piuttosto semplice spiegarsi le scelte dell’ex capitano giallorosso. Azmoun e Baldanzi sono, per forza di cose, i sostituti naturali di Lukaku e Dybala, mentre Zalewski è stato già impiegato, per ora con scarsi risultati, in quella zona del campo, anche alla luce di un passato in Primavera in cui spesso si trovava a ricoprire quel ruolo.
Ai microfoni di Sky DDR ribadisce: “I tre attaccanti schierati oggi si allenano da tanto tempo insieme e parlano la stessa lingua, quella della qualità. I giocatori devono essere bravi e loro lo sono, al pari di chi non giocherà oggi. Sia negli allenamenti, sia quando entrano hanno dimostrato di meritarsi uno spazio più importante: non devono dimostrare niente, ma fare solo una grande partita”.
Parole di fiducia, in grado anche di alleggerire il peso che questo tridente potrebbe sentire sulle proprie spalle mentre si inizia ad entrare in campo per il riscaldamento. Sulla carta, a causa delle caratteristiche fisiche e tecniche dei calciatori schierati, pare difficile dare torto a De Rossi: se abbinati con raziocinio, il dinamismo e l’imponenza di Azmoun, la raffinatezza di Baldanzi e la rapidità di Zalewski, potrebbero rappresentare un cocktail letale, in grado di chiudere i giochi in pochi minuti.
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