Roma, dalla cessione del club alla Superlega: la CEO Lina Soulokou mette un punto definitivo sulla questione
Un’amore. Questo è il pensiero della CEO della Roma, Lina Soulokou, che ha rilasciato un’intervista al Financial Times. La dirigente greca ha sottolineato diversi punti importanti della gestione dei Friedkin, toccando sia il lato economico sia quello emotivo. Insomma, ha risposto a molte domande parlando ovviamente con “la bocca” della società. E andiamo a vedere insieme quello che ha detto, in un momento così importante della stagione dei giallorossi, che ieri hanno battuto il Brighton conquistando una buona fetta dei quarti di finale di Europa League.
“La famiglia Friedkin si vede come custode di un’istituzione amata dai tifosi e vuole renderla sostenibile e più forte” ha detto Souloukou, “è molto più di un business“. Anche se la Serie A si trova indietro rispetto alle altre nazioni europee soprattutto perché sono poche le squadre che hanno uno stadio di proprietà. Ma il club come sappiamo sta lavorando su questo “a stretto contatto con il comune”. “È davvero importante avere uno stadio che sia la loro casa” parlando dei tifosi. “Quanto significhi la Roma nella loro vita quotidiana è qualcosa che senti solo quando vivi in questa grande città” ha sottolineato ancora.
Roma, le parole di Souloukou
“Siamo aperti alle riforme e all’inclusione, ma sempre all’interno delle strutture tradizionali del calcio europeo” ha confermato la Souloukou parlando della Superlega, confermando il pensiero della Roma, già risaputo visto che il club in tempi non troppo lontani sulla questione ha emesso due comunicati stampa. Parlando poi degli sponsor la CEO ha detto di essere “davvero felice” per l’accordo con Riyadh Season, rispedendo al mittente anche le voci di una cessione: “La famiglia Friedkin è qui per restare. Sono davvero fedeli all’impegno preso nei confronti dei tifosi e sono sempre stati molto rispettosi della storia del club”.
Infine la pressione da gestire: “Questo è il calcio. Una o due volte alla settimana sei sotto i riflettori, ma allo stesso tempo l’unica risposta è essere un tutt’uno con la proprietà, il tuo allenatore, i giocatori e i tifosi” ha chiuso.