Dybala ha rilasciato una lunga intervista all’interno di un programma della Serie A. Ecco tutte le sue parole
Paulo Dybala è stato protagonista del nuovo episodio di Campioni del made in Italy, e ha rilasciato una lunga intervista nella quale è stato un libro aperto. L’argentino è innamorato della città, della gente di Roma, e non lo ha minimamente nascosto. Chissà, magari è anche un segnale per il futuro.
“Roma è magica. Quando ero bambino e, ovviamente, vivevo in Argentina, vedevo Roma nei film. La mia impressione era di una città enorme, qualcosa di veramente grande. Il primo giorno che sono arrivato in Italia, sono arrivato a Roma e per me era un sogno diventato realtà” ha detto. “Gioco a calcio da quanto ho memoria e i ricordi più belli sono legati al gioco. Non avrei mai pensato – ha continuato – che sarebbe diventato qualcosa di così importante, di così grande.
Dybala e l’annuncio sul futuro
“Quando ero un bambino vedevo film e il mio preferito era “Il Gladiatore“. Questo è uno degli stadi più belli del mondo (indicando il Colosseo ndr). Sarebbe bello fare una partita di calcio qui”. Poi Dybala ha anche parlato della sua presentazione all’Eur, al Colosseo quadrato. Una notte incredibile. “Il mio primo giorno qui è stato una sorpresa. È stato incredibile. Il club aveva organizzato un grandissimo evento ed è venuta tantissima gente, è stato veramente spettacolare e ogni giorno che passo per di qua penso sempre a quella serata”.
Poi ovviamente il problema è se riesce a camminare per la città. Anche qui Dybala risponde in maniera molto candida: “Il problema è che vieni riconosciuto. Se qualcuno ti ferma, tutti gli altri fanno lo stesso. All’inizio si vergognano o hanno paura, ma se ti fermi con una persona devi farlo con tutti”. Infine ha chiuso rispondendo ad una domanda sui tifosi: “Gli italiani sono molto simili agli argentini, i tifosi anche. La passione per il club, l’amore per la maglia. Guardavo spesso le partite della Roma, ma se non sei dentro è difficile capire cosa significa e cosa prova la gente“. E sul futuro ha detto questo: “Sarò sempre argentino, ma l’Italia è la mia seconda casa e spero che continui a esserlo per molto tempo”.