Da De Rossi a Mourinho, quella differenza che riguarda e tocca anche il rapporto coi Friedkin: “Lo aveva capito”.
Dopo una parentesi abbastanza delicata e pressoché contestata, i tifosi della Roma sono tornati in queste ultime settimane a percepire maggiore leggerezza, al netto dei tanti impegni che attendono la squadra e che rendono obiettivi e volontà ancora ben lontane dal vero e proprio raggiungimento.
La strada tracciata dal nuovo allenatore giallorosso, però, parrebbe essere certamente più propositiva e promettente della precedente, come ricordano anche i risultati dell’ultima parentesi mourinhiana, contraddistinte da difficoltà di prestazione e rendimento in parte superate con De Rossi. La strada da fare, però, è ancora tanta e la stessa trasferta di Monza sottintende difficoltà e insidie tutt’altro che da sottovalutare in vista di quella corsa alla Champions League.
Il tempo dei bilanci, insomma, è ancora lontano, ma non possono essere ignorate le parole di Ivan Zazzaroni a Tv Play: il direttore de Il Corriere dello Sport ha parlato dell’attuale tecnico della Roma, tirando in ballo plurime differenze con Mourinho. A seguire gli estratti più importanti.
“De Rossi è un allenatore in formazione, è al primo anno in una grande squadra e le valutazioni eccessive non fanno bene neanche a lui. Presto affronterà avversari di livello superiore con una squadra che ha dei limiti importanti nel motore. I risultati, per adesso, gli danno ragione, ma ha affrontato squadre meno forti, eccezion fatta per l’Inter ed un po’ il Torino. Il calendario l’ha aiutato e lui si è comportato molto bene in termini motivazionali: è uno che sa parlare ai giocatori”.
“De Rossi? Sta facendo un gioco più propositivo di Mourinho, ma sta subendo anche più conclusioni. La Roma di Mourinho non era sicuramente bella, ma bisogna capire realmente cosa voglia un allenatore. Attualmente concedono molto e, quindi, bisogna segnare tanto per vincere. Può far fatica quando incontrerà attaccanti più forti. Il centrocampo copre bene, non avendo motore. Il giocatore che è più rapido è Bove ma al contempo quello meno qualitativo. Gli esterni continuano ad essere inesistenti”.
“Mourinho non ha mai fatto la difesa a quattroper dare più forza al centrocampo; aveva capito che questa squadra poteva ambire solo alle coppe. L’anno scorso, quando era terzo in campionato, decise di puntare solo all’Europa. De Rossi e Mourinho hanno due filosofie completamente diverse. Uno cerca il bel gioco alla De Zerbi, l’altro il risultato. Mourinho è come Allegri, e Roma e Juve sono molto simili e lente, anche se la Juventus ha un portiere”.
“IFriedkin non parlano ma De Rossi, a differenza di Mourinho, ha capito di avere un rapporto diretto con il presidente. Questo è stato invece un errore grave di Mourinho”.
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