A pochi giorni dal suo 31esimo compleanno, è arrivata la sentenza definitiva sul caso doping per Paul Pogba
Dopo svariati mesi di attesa per conoscere il proprio destino, è giunto il verdetto sul caso Paul Pogba.
Il noto centrocampista della Juventus era stato sospeso per le accuse di doping ricevute dopo pochi mesi dall’acclamato ritorno in Serie A. Fermo ai box sostanzialmente da tutta la stagione, il francese non ha potuto evitare il verdetto.
Quattro anni di squalifica per Pogba
Dopo settimane di snervante attesa è arrivato il verdetto definitivo… il numero 10 bianconero è ufficialmente condannato a 4 anni di squalifica. E’ stata accolta la richiesta proveniente dalla Procura antidoping e, considerata l’età non particolarmente favorevole in cui Paul potrà nuovamente calcare i campi professionistici, è probabile che la sua carriera sia giunta al capolinea.
Era il 20 agosto del 2023 quando, al termine della prima giornata del campionato in corso, Paul Labile Pogba fu sottoposto a quello che, ai suoi occhi, sarebbe dovuto essere un banale controllo di routine, utile soltanto ad escludere la remota possibilità che il francese avesse assunto sostanze dopanti. Dopo poche settimane, la vita di Paul non sarebbe stata più la stessa e, quel famoso PogBack tanto agognato dai tifosi bianconeri, sarebbe stato posticipato a data da definire. Adesso è ufficiale… il ritorno di colui che, proprio nella sua precedente esperienza torinese, fu considerato a tratti il centrocampista più forte del mondo, è oramai utopia. La condanna definitiva è chiara e recita quattro lunghi anni di squalifica.
Considerando che il fuoriclasse francese compierà tra due settimane 31 anni, è difficile pensare che, al termine della squalifica, egli deciderà di indossare nuovamente gli scarpini per tornare nel calcio che conta. Un epilogo tanto prevedibile quanto malinconico, soprattutto se considerata la storia del calciatore in questione. Pogba è senza dubbio alcuno uno dei talenti più fulgidi e cristallini che il calcio del terzo millennio abbia avuto il piacere di ospitare nei rettangoli verdi e, osservare la triste dipartita di una stella di tale luminosità, non può che dispiacere ad ogni appassionato di calcio, a prescindere dalla fede calcistica.
Nei suoi momenti migliori, una volta limata la fastidiosa leziosità che mister Allegri gli rimproverava in giovane età, il fenomeno francese non perdeva occasione di incantare gli spettatori del bel paese, grazie ad una perpetua e magnetica danza sul pallone, al quale Paul pareva riservare soltanto carezze e delicati tocchi. Un garbo che il fantasista bianconero esprimeva nei confronti della sfera persino quando, dal suo magico destro, partivano saette in grado di rendere vacui anche i più pronti riflessi degli (s)fortunati estremi difensori avversari. Insomma… è difficile che la Serie A rivedrà nuovamente il francese danzare sui campi dello stivale e, a tutti coloro che ne hanno profondamente amato l’estrema eleganza, non resta altro che consolarsi con le immagini di quelle raffinate giocate, per sempre scolpite nella memoria degli italiani.