Daniele De Rossi si prepara ad affrontare il Feyenoord in Europa League e, una piacevole notizia, apre ad una possibilità dall’evidente potenziale tattico
Si aprono nuove prospettive e spunta una nuova opzione tra quelle utilizzabili da Daniele De Rossi in questa prima incoraggiante fase della sua avventura sulla panchina giallorossa.
Come fatto intendere con particolare chiarezza da DDR in queste settimane, l’ex numero 16 giallorosso non ha alcun timore di rischiare e, alcuni recenti sviluppi riguardanti lo scacchiere giallorosso, sembrano preparare il terreno all’ennesimo azzardo del tecnico originario di Ostia. Dopo aver dimostrato come sia possibile mantenere invariato il potenziale offensivo in assenza di Paulo Dybala e Romelu Lukaku – considerati indispensabili dal precedente tecnico giallorosso -, DDR si preapara a perfezionare ulteriormente un vezzo tattico sperimentato nelle scorse settimane, in grado di donare alla formazione capitolina utleriore profondità tattica.
Mancini diventa terzino nella difesa ibrida
Colui che ricopre temporaneamente il ruolo di allenatore della Roma – che per molti inizia a divenire, giorno dopo giorno, un valido condottiero anche per l’avvenire – ha dimostrato da subito gli evidenti riferimenti tattici a Luciano Spalletti, ovvero colui che, nella sua prima avventura giallorossa, fece scattare qualcosa nella testa di Daniele, portandolo ad amare il mestiere dell’allenatore, ancor più di quanto avesse fatto in precedenza il padre Alberto, storico allenatore della squadra Primavera dei giallorossi.
L’approccio propositivo e sperimentale proprio delle formazioni di Luciano Spalletti ha contaminato da vicino la mente da allenatore che in De Rossi andava formandosi nel corso degli anni e, adesso che DDR siede realmente sulla panchina della Roma, la voglia di osare è tanta.
Il tentativo di costruire una squadra a trazione anteriore appare piuttosto evidente nelle mosse e nelle numerose rivoluzioni che DDR ha concretizzato pochi istanti dopo aver ereditato il timone da Mou. La scelta di passare da una difesa a tre a quella a quattro è stata probabilmente la testimonianza più fulgida di tale approccio, in particolare se si osserva la modalità con cui i terzini giallorossi partecipano attivamente alla proposta offensiva. Sin dalla prima conferenza stampa, difatti, De Rossi sembrava intenzionato a inserire nelle routine tattiche dei propri ragazzi il concetto di difesa ibrida, capace di passare da tre a quattro senza soluzione di continuità, direttamente nel corso del match.
In tal senso, il ritorno di Smalling e N’Dicka potrebbe rappresentare l’occasione giusta per mettere definitivamente in atto questa feature tattica. Infatti, secondo quanto riportato da Il Messaggero, DDR starebbe riflettendo concretamente sulla possibilità di spostare Gianluca Mancini sulla fascia destra, con Smalling e N’Dicka come veri e propri difensori centrali, così da permettere ad Angeliño di partecipare più attivamente alla fase offensiva. Il terzino spagnolo avrebbe così la possibilità di sovrapporsi, divenendo sostanzialmente un esterno di centrocampo, durante quelle fasi della partita in cui ciò può apparire necessario a riempire la metà campo avversaria di maglie giallorossoe. Nei momento in cui l’ex Lipsia e Galatasaray sceglierà di far valere le proprie doti offensive, Mancini dovrà scalare, trasformando la difesa da quattro a tre.