Con un report ufficiale da parte della Federcalcio europea, i giallorossi rischiano sanzioni se la situazione non dovesse migliorare
Possibili problemi in vista in casa Roma dal punto di vista prettamente economico. La Uefa, attraverso la pubblicazione di un report ufficiale, ha reso nota una classifica riguardanti alcuni dati prendendo in esame 700 club delle prime divisioni di tutta Europa.
Si tratta del “The UEFA European Club Finance and Investment Landscape”, un’analisi sul panorama economico-finanziario del calcio europeo, alla prima edizione di questo speciale report. Per fare chiarezza, il focus principale è riguardante un argomento che sempre di più è sotto la lente d’ingrandimento della Uefa vale a dire il costo del personale di ogni singola società.
La Uefa ha diramato delle linee guida per il confronto tra il costo del personale e i ricavi. La soglia massima del 70% è il limite prima di considerare la gestione economica del club “a rischio”. Nel 2022, i costi del personale hanno raggiunto il 71% dei ricavi dunque sopra la soglia stabilita dalla UEFA. Nel passato anno invece, la media tra costi e ricavi è scesa al 64%.
La Uefa ha inoltre stilato una classifica basandosi su queste percentuali per rendere in questa maniera più semplice e immediato il riconoscimenti di chi sta rispettando questa soglia del 70%. Si passa dal 46% del Tottenham al 92% dell’Aston Villa con all’interno tre squadre italiane su queste venti totali. Se Inter e Juventus vantano rispettivamente il 60% e 65%, la Roma ha superato il limite consentito arrivando a 83%.
Bisogna considerare che varie operazioni della Roma, come per esempio l’alleggerimento dell’ingaggio di Mourinho, sono spese che i giallorossi non dovranno più sostenere dunque questo 83% potrebbe quantomeno avvicinarsi già la prossima stagione al 70% richiesto. Bisognerà però far attenzione a non giocare col fuoco dato che è entrato in vigore la “squad cost rule“; una nuova norma del Fair Play Finanziario UEFA che tiene conto dell’importo speso per la rosa e l’allenatore, considerando stipendi e commissioni per i trasferimenti nette, confrontato e rapportate ai ricavi rettificati. La soglia massima sarà del 70% solo nel 2025/2026, prima sarà del 90% nel 2023/24 e all’80% nel 2024/25 per permettere le opportune modifiche alle squadre.
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