Un vero e proprio terremoto è pronto a investire il calcio italiano. L’assemblea svoltasi oggi ha generato un documento di riforma contenente numerosi cambiamenti
L’assemblea della Lega Serie A, svoltasi nella giornata odierna, ha fatto emergere una quantità sorprendente di temi e, dopo una votazione, è stato approvato un documento contenente una profonda riforma dell’attuale assetto organizzativo del calcio italiano.
Oltre al mantenimento delle 20 squadre nella massima lega italiana, sono state avallate alcune rivoluzioni, che modificherebbero concretamente le abitudini degli italiani.
Arbitri fuori dalla FIGC, multiproprietà e molto altro
Uno dei punti più evidenti del progetto di riforma è quello delle multiproprietà. La FIGC aveva da poco sancito il divieto, a partire dalla stagione 2028/29, di possedere più di un club, il che, secondo quanto affermato in data odierna nell’assemblea, impedirebbe una feconda dinamica di valorizzazione delle giovani leve. Disinnescare il divieto decretato dalla FIGC, permetterebbe di alimentare un meccanismo di sviluppo del settore giovanile, altrimenti soffocato.
Si passa poi ad uno dei punti più controversi e discussi della riforma, che riguarda in toto il tema ‘arbitri’. Difatti, nel corso dell’assemblea, sono state approvate numerose metamorfosi dell’odierno assetto: secondo quanto affermato nel documento approvato, gli arbitri diverrebbero professionisti a tutti gli effetti, conquistando un’inedita indipendenza, che sancirebbe anche l’uscita dell’AIA dall’orbita della FIGC. Inoltre, vi sono anche le richieste a UEFA e FIFA, che riguardano il Var a chiamata, la pubblicazione senza filtri dei dialoghi al VAR, un ulteriore aumento delle sostituzioni e l’introduzione della fantomatica espulsione a tempo.
Come se non bastasse, anche la Coppa Italia è stata oggetto di un’ampia perorazione, culminata in una proposta sorprendente. Il progetto di riforma prevede che la Coppa Italia si ispiri a piene mani al format introdotto dall’NBA, denominato In-Season Tournament. Si tratterebbe di una competizione legata a doppio filo con i risultati accumulati dai club in campionato, i quali sancirebbero l’evolversi della competizione. Tra le numerose richieste, spiccano anche quelle riguardati gli incassi riguardanti dalle scommesse e l’abolizione del divieto in merito alla sponsorizzazione delle società di betting. Insomma… tanta carne al fuoco, che potrebbe generare un vero e proprio terremoto nel calcio nostrano.