Su El Shaarawy e l’assetto tattico: “Abbiamo deciso di difendere a cinque per rispetto della squadra avversaria. Cercando di non concedere spazio sugli esterni. Il rischio era che Angeliño non avesse la fisicità necessaria, ma volevamo sfruttare le sue doti per l’uscita dalla pressione. Sapevamo che dovevamo fare una partita coraggiosa e che avremmo anche sofferto, lì dovevamo giocare anche da provinciale, ripartendo in contropiede”
“Dobbiamo migliorare, forse non abbiamo toccato i tasti giusti. Giocare con l’Inter e pensare di non soffrire è utopistico adesso. Quando si soffre però bisogna fare legna, non lasciando il portatore di palla smarcato. Poi dobbiamo essere perfetti, le scalate che abbiamo fatte bene durante la partita ci siamo confusi sull’autogol di Angeliño. C’è stato Dybala che ha fatto 70 metri per difendere il cross in area. La perfezione è necessaria contro queste squadre altrimenti ti fanno gol. Questa sconfitta lascia una partita da analizzare così come la condizione, il gioco e le scelte. Sono figlio di Spalletti, quando ci facevano i complimenti anche se perdevamo non li accettava. L’Inter non ha rubato nulla, potevamo finire in pareggio ma l’Inter non ha rubato nulla. Se vogliamo competere con loro dobbiamo salire e diventare perfetti analizzando la sconfitta. Se siamo contenti perché abbiamo giocato una buona partita ma abbiamo perso, significa che la direzione è la mediocrità e non possiamo permettercelo”.