François Modesto è stato individuato come il sostituto principale di Tiago Pinto dalla società giallorossa dopo l’addio del portoghese
Archiviato la sessione invernale di calciomercato, la Roma si è messa subito al lavoro per trovare il sostituto dell’uscente Tiago Pinto. La società giallorossa avrebbe individuato Modesto come erede del portoghese che saluta dopo due stagioni e mezzo.
Il gennaio di Pinto è stato quantomeno caotico, ma alla fine tutti hanno voluto che quello che volevano. L’ormai ex dirigente ha chiuso la sua esperienza in giallorossa di sua spontanea volontà, dato che non si è trattato di un esonero come per Mourinho. La Roma, per quanto si sia trovata in una condizione apparentemente scomoda tra calciomercato da chiudere e un addio a stagione in corso, può ritenersi soddisfatta delle operazioni.
Infatti il portoghese, prima di salutare la Capitale, è riuscito a condurre positivamente le trattative per Huijsen, Angeliño e Baldanzi, riuscendo a trovare il modo di vendere a buon prezzo un esubero come Viña, partito per il Brasile per otto milioni di euro. La società giallorossa ha dovuto dunque rimettersi al lavoro per cercare il sostituto ideale che sembra poter essere François Modesto.
Parere positivo: “Ha sempre avuto fame”
A parlare di lui è stato Gian Piero Ventura intervistato da Tvplay. L’ex commissario tecnico della Nazionale, ha allenato lo stesso Modesto quando militava nel Cagliari: “Stiamo parlando di 20 anni – spiega Ventura – chiaramente è cambiato il mondo, ho comunque un ricordo preciso. Era un ragazzo che, al di là delle buone qualità tecniche, aveva personalità, aveva voglia di arrivare. Tutto questo gli ha permesso di ritagliarsi uno spazio a livello dirigenziale. Aveva una personalità molto spiccata.”
Sul lavoro da dirigente, non ha mai avuto dubbi Ventura: “Non mi stupisce la carriera di Modesto perché aveva una grandissima fame già quando era un calciatore. Roma? Non posso dire cosa può dare alla squadra giallorossa. Se dovesse andare alla Roma, gli faccio comunque l’in bocca al lupo”. L’ex CT ha parlato anche della Nazionale allenata dall’ex giallorosso Luciano Spalletti: “In Nazionale si deve fare risultato. Un conto è fare delle amichevoli, dove puoi programmare alcune cose, un conto è un Europeo, dove c’è l’obbligo di fare risultato. Anche se va di pari passo, visto che in questa Nazionale non ci sono tantissimi giocatori anziani. Proprio per questo motivo, oltre ad essere competitiva sin da subito, l’Italia è proiettata verso il futuro, sperando che possa essere il più luminoso possibile. Un grande in bocca al lupo a Spalletti che se lo merita”