Salernitana-Roma, De Rossi consacra Pellegrini: “Ho sentito tante cose”
Salernitana-Roma, tanti i punti toccati da Daniele De Rossi al termine della vittoria contro gli uomini di Inzaghi.
Che non sarebbe stata una trasferta semplice era certamente cosa nota, soprattutto alla luce della difficile situazione in casa Salernitana che costringeva la rosa di Inzaghi a cercare punti per risalire una classifica di Serie A che vede Candreva e colleghi ancora in ultima posizione. Al contempo, tra le fila giallorosse, c’era non minore anelito alla vittoria, al fine di dare continuità ai buoni aspetti palesati contro il Verona e trovare nuovamente il bottino pieno dopo l’imposizione di sabato scorso.
Così è stato, con Pellegrini e Dybala bravi a concretizzare le due occasioni capitate nel secondo tempo, apertosi con la marcatura del 21 su calcio di rigore e dal bel segno del capitano su assist di Karsdorp. Segnali importanti ma anche numerosi aspetti sui quali continuare a lavorare, come sottolineato dallo stesso De Rossi ai microfoni Dazn al termine della gara. A seguire, alcuni dei punti da lui attenzionati con maggiore veemenza.
Salernitana-Roma, le parole di De Rossi dopo la vittoria: ‘consacrazione’ Pellegrini
“Ho detto all’intervallo che se facciamo questo possesso lento senza cercare di rompere la linea non tiriamo in porta e perdiamo le partite. Se invece andiamo dentro come avvoltoi, allora siamo una squadra forte. Bisogna saper lavorare per capire come gestire i momenti del gioco. Faccio un po’lo scemo coi ragazzi in panchina perché li voglio coinvolgere“.
“Possiamo parlare di schemi e tanto altro, ma vanno vinti i duelli e bisogna arrivare primi sulle seconde palle, tutto il resto poi è filosofico. È colpa mia se non si vincono i duelli e devo mettere i giocatori nelle condizioni di farlo. Quando riuscirò a far capire loro come riconoscere le fasi della gara, sapranno fare la differenza, come hanno sempre fatto”.
“Nel primo tempo Lukaku è stato l’unico in grado di darci profondità, ma l’abbiamo servito poco. Va bene il possesso palla e se riesci a servire Lukaku in area, diventa devastante. Ha aiutato di più che con il Verona e un campione così che lotta e sgomita fa sempre piacere. Serve tempo per lavorare. I ragazzi hanno giocato a tre finora e ogni giorno lavoriamo su vari aspetti: il tempo è poco. La colpa è nostra che abbiamo lavorato ancora poco su come riempire questi spazi, bisogna lavorare sui posizionamenti e bisogna essere attenti altrimenti si perdono punti”.
“Non mi piace parlare dei singoli ma non potrei pensare ad un capitano migliore di Pellegrini: professionale, serio e coinvolgente. Sono stato fuori dalla Roma, prima non chiamavo e non mi intrufolavo in nulla; ho sentito tante cose in questi anni ma ho trovato uomini seri e attaccati a questa maglia, con Pellegrini che ne è degno capitano“.