Nuovo terremoto nell’UEFA di Ceferin, che alla vigilia di un importante appuntamento perde i pezzi nei quadri dirigenziali. Dimissioni ufficiali e saluto alla Federazione.
La UEFA viene investita da un nuovo caso che punta dritto al numero uno, Alexsander Ceferin. Un mese fa la federazione che amministra il calcio in Europa ha dovuto fare i conti con la sentenza della Corte UE che ha dato ragione al progetto Superlega. Sentenza che ha riscritto gli equilibri del calcio mondiale, investendo in prima linea la federazione europea e la FIFA. Questa volta il numero uno della federazione del vecchio continente deve fare i conti con delle dimissioni ufficiali che fanno rumore.
Un nuovo caso esplode nella UEFA di Ceferin, che viene imputato direttamente dall’ormai ex Head of Football della federazione europea. L’ex Milan, Zvonimir Boban, si è dimesso dalla sua carica dirigenziale all’interno della UEFA. Per spiegare i motivi dell’addio alla federazione calcistica del vecchio continente l’ex calciatore croato si è affidato ad una lettera aperta, in cui si è focalizzato sulle manovre del presidente Ceferin. Ecco la versione del croato: “Ho parlato e discusso con il presidente dell’UEFA riguardo un problema sorto nell’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo per modificare lo statuto e consentire allo stesso presidente di potersi ricandidare dopo questo mandato che doveva essere l’ultimo.”
Nel mirino di Boban la possibilità per l’attuale numero uno della UEFA di ricandidarsi nuovamente alla carica presidenziale. L’ex dirigente croato non ha digerito la possibile modifica dello statuto che attualmente impedirebbe una nuova candidatura a Ceferin, che aveva in precedenza introdotto il limite di tre mandati.
Qualora il Congresso di Parigi a febbraio approvasse la modifica dello statuto, Ceferin potrebbe candidarsi nuovamente nel 2027. Boban h spiegato le sue ragioni anche in un’intervista all’Equipe: “Essere complice di tutto ciò andrebbe contro i principi e i valori che ho sempre difeso [..] In questi tre anni il rapporto e la collaborazione con Alexsander e con tutti i colleghi della UEFA sono stati ottimi. Li ringrazio e gli auguro tutto il bene possibile. Dispiace tanto, ma a malincuore lascio la UEFA.”
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