Il procuratore di José Mourinho è tornato sulla recente decisione della Roma di esonerare il tecnico portoghese
La decisione di esonerare José Mourinho è stata senza dubbio la notizia della settimana. Sembrava poter durare almeno fino al termine di questa stagione, ma la società ha preferito interrompere già a metà gennaio il legame col portoghese.
Al suo posto è arrivato Daniele De Rossi che dopo 18 anni passati sul campo dell’Olimpico, adesso si siederà in panchina per guidare la squadra del suo cuore. In tutto ciò, non va dimenticato il lavoro fatto da José Mourinho che, per quanto in campionato non sempre abbia regalato grandi gioie, in Europa ha portato un Conference League e una sconfitta in finale di Europa League.
Ora è tempo di guardare avanti per la Roma che il 20 gennaio vedrà esordire De Rossi da tecnico con il Verona. Viaggio in Arabia per l’amichevole con l’Al Shabab e dopodiché trasferta in Campania con la Salernitana, aprendo poi il mese di febbraio col Cagliari.
Jorge Mendes, famoso procuratore di Mourinho, ha parlato ai Globe Soccer Awards della situazione Mourinho: “Sono rimasto sorpreso. Non me lo aspettavo. Prima di andare avanti però permettetemi di dire una cosa: José è stato allo United il primo allenatore che ha vinto tre trofei dopo il grande ciclo di Sir Alex Ferguson e David Gill, con una squadra che non era sul livello di quella con Beckham e gli altri campioni del passato. José è tornato al Chelsea e ha rivinto la Premier League. Con il Tottenham è stato esonerato prima di giocare la finale di Carabao Cup. Con lui la Roma ha rivinto una competizione europea a distanza di non so quanti anni. Mourinho è un vincente. I tifosi nel calcio hanno sempre ragione e loro José lo adorano. Non solo i tifosi della Roma, ma tutte le tifoserie dove ha lavorato”.
“Ha la coscienza tranquilla. Sa di aver lavorato tanto e bene nonostante la Roma avesse una rosa più limitata rispetto all’Inter e la Juventus” spiega Mendes che sul nono posto attuale replica così: “D’accordo il nono posto, ma quanti sono i punti di distacco dal quarto? Cinque, e alla fine del campionato mancano 18 giornate”. Esclusa qualsiasi chiamata dai Friedkin per il rinnovo: “Mai. Non c’è stata nessuna trattativa. Mou è un campione e alla fine ha vissuto una situazione triste che non avrebbe voluto vivere. Resta un tecnico da 26 titoli… E ne vincerà ancora, su questo non ho dubbi. Il calcio è un’industria di risultati e lui li ha sempre fatti”. Infine, immancabile la domanda sul futuro: “Mou è un allenatore da grande squadra. E tornerà a farlo, è solo una questione di tempo. Lui è un tecnico da grande squadra. Ha allenato grandi squadre in tutta la carriera. Per me è solo una questione di tempo. È un allenatore bravissimo e lo ha dimostrato ovunque ha lavorato. Gli arabi lo hanno già chiamato, mesi fa, e gli hanno fatto una proposta economica folle, ma lui ha deciso di continuare nella Roma perché la ama“
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