Anche dopo il suo esonero, il tema Mourinho continua a tenere banco. L’ultimo “dibattito” andato in onda ai microfoni di TV PLAY.
Come un fulmine a ciel sereno, nelle scorse ore è arrivato l’esonero di José Mourinho. Il tecnico portoghese, che paga un inizio di stagione vissuto tra alti e bassi, è stato sollevato dal suo incarico. I Friedkin hanno deciso di affidare la panchina della Roma a Daniele De Rossi, che questo pomeriggio ha guidato il primo allenamento.
A tenere banco da un punto di vista mediatico, però, è ancora lo Special One. Personaggio vincente come pochi e divisivo come nessuno. Anche negli studi di TV PLAY, ad esempio, è andato in scena un vivace dibattito che ha avuto come tema proprio il ruolo giocato da Mourinho in questi anni. Alla posizione di Camelio, infatti, si è opposta quella di Gigi Di Biagio. Camelio, infatti, ha puntato il dito su quella che ha definito il gestione disastrosa di Mourinho: “È andato via colui che a Roma ha fatto solo disastri. Ha perso il derby, la Roma ha la media punti più bassa degli ultimi 30 anni. Ha perso quattro derby su sei. Conference? La vittoria era il minimo sindacabile”.
Come già anticipato, Gigi di Biagio ha invece dirottato la propria attenzione su altri aspetti, difendendo di fatto l’operato di Mourinho o comunque ridimensionando le tante critiche ricevute dal tecnico portoghese. Tanti i temi affrontati da Di Biagio nella diretta Twitch di TV PLAY: “Avevi sentore di un addio? Non me l’aspettavo anche se la situazione non era delle migliori. Il sentore era che non avrebbero rinnovato il contratto, ma non mi aspettavo una decisione del genere”.
MOURINHO ALLENATORE VINCENTE – “Mourinho non è più l’allenatore vincente che tutti conoscevamo? Non mi aspettavo tanta cattiveria nei confronti di un allenatore così ingombrante e importante come Mou. Si può parlare di calcio, si può dire che si possono migliorare i calciatori, che si possono fare tante cose; tuttavia, non si possono estremizzare i discorsi solo da una parte. Se si parla solo delle cose positive, non mi soffermerei solo sulla vittoria della Conference. Mi soffermerei sulla finale; sul fatto di aver fatto esordire tanti giovani. Secondo me si è rotto qualcosa non adesso ma già inizio anno. Se su un allenatore ci credi, ad inizio anno gli fai tre anni di contratto. Evidentemente c’erano delle perplessità in funzione di quello che si è visto in campo.”
SITUAZIONE MOURINHO-FRIEDKIN – “Sappiamo tutti Roma che piazza sia: vincere una Coppa e mezzo, come dice José, non è facile. Per me Mourinho poteva non essere adatto alla Roma perché è comunque abituato ad allenare un certo numero di calciatori. La speranza era che la Roma potesse diventare una sorta di Real Madrid ed Inter. Volontà di rinnovare il contratto? Una provocazione. L’ha fatto a partire dalla sfida di Bologna, dopo il quale c’è stato un silenzio “rumoroso” se vogliamo, un silenzio molto pesante. Da quel momento ho pensato che non gli avrebbero rinnovato il contratto. Ipotizzare che oggi l’avrebbero mandato via, però, non l’avrei mai pensato. La Conference bisogna comunque vincerla. Poteva far parte di un discorso che si stava evolvendo ma che si è fermata di botto. In Coppa bisogna scindere queste due cose e fare un computo finale. Non si può estremizzare solo da una parte ciò che si è fatto di negativo. Ci sono stati migliori partite quest’anno che nello scorso anno. Se non vinci, non si parla di prestazione?
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