La sconfitta subita a San Siro contro il Milan è stato l’ultimo capitolo di una stagione fin qui deludente per la Roma. La posizione dei Friedkin sul futuro di Mourinho.
Pur creando le sue occasioni, la Roma esce con le ossa rotte anche da San Siro. Il tris rifilato dai rossoneri alla compagine di Mourinho è stato l’epilogo più naturale della manifesta superiorità ostentata dagli uomini di Pioli nell’arco della partita.
Come è capitato anche in altre occasioni, i giallorossi pagano alcuni errori difensivi piuttosto evidenti e una manovra offensiva in grado di rivitalizzarsi solo dopo l’ingresso in campo di Lorenzo Pellegrini. A finire sul banco degli imputati, almeno per i tifosi che stanno esternando tutto il loro dissenso sui social, è stato anche José Mourinho. Il tecnico portoghese, che ha seguito la gara dalla tribuna, ha lasciato lo stadio senza rilasciare dichiarazioni. Bocche cucite per lo Special One, che ha raggiunto il pullman della squadra in silenzio. Poco prima del match aveva preferito non parlare del suo futuro il dimissionario Tiago Pinto che, a precisa domanda, aveva preferito allontanare da sé ogni tipo di responsabilità.
Roma, Mourinho si gioca la panchina contro Verona e Salernitana
Al nono posto in classifica a cinque punti di distanza dalla zona Champions, però, è inevitabile che cominci a serpeggiare qualche punto interrogativo in quel di Trigoria. L’ennesima sconfitta stagionale non può e non deve essere trascurata. Ipotizzare un cambio in panchina nell’immediato rappresenta un’opzione complicata ma percorribile.
Sull’argomento si è espressa anche la “Gazzetta dello Sport” stamani. Secondo quanto riferito, a fungere da passaggio cruciale per la panchina di José Mourinho sarà il doppio confronto contro Verona e Salernitana, dal quale i Friedkin si aspettano sei punti a tutti i costi. In caso contrario la proprietà americana, che non ha ancora preso una posizione ufficiale in tal senso, potrebbe anche entrare nell’ordine di idee di avallare il clamoroso esonero di Mou. Le dichiarazioni rilasciate da Belotti nella pancia di San Siro fanno riflettere: “Abbiamo toccato il fondo. Una squadra con queste potenzialità non può stare al nono posto”. Urgono risposte immediate. Sotto tutti i punti di vista.