Quanto successo nell’ultima sfida ha letteralmente del clamoroso. Il padre del calciatore, entrato in campo, ha aggredito l’estremo difensore assestandogli un pugno.
Anche nel mondo del calcio gli episodi di violenza, purtroppo, si stanno ripetendo con sempre più frequenza. Ciò che dovrebbe unire in quanto momento di condivisione e di sana competizione sta diventando motivo di polemiche e di scontri.
L’ultimo episodio di questo genere, in ordine di tempo, si è materializzato al Manuzzi di Cesena, dove è andato in scena il confronto tra Cesena ed Olbia. Valido per la ventesima giornata di campionato, la sfida ha calamitato l’attenzione mediatica per un episodio in particolare che animerà polemiche, discussioni e riflessioni. Il padre dell’attaccante Shpendi, infatti, reagendo ad un fischio arbitrale a suo dire irrisorio nei confronti del figlio, al triplice fischio è entrato in campo e ha tentato di “fare giustizia”.
Follia a Cesena, il padre di Shpendi entra in campo e colpisce il portiere avversario
Shpendi Senior, infatti, ha aspettato la fine della gara per dirigersi verso il portiere avversario, protagonista del fallo nei confronti del figlio, per colpirlo con un pugno al volto. Secondo quanto evidenziato da gazzetta.it, fortunatamente il colpo non è andato a segno in tutta la sua veemenza. Ragion per cui il portiere della compagine sarda, Filippo Rinaldi, non avrebbe riportato gravi danni ma solo un enorme spavento.
L’uomo sarebbe stato poi fermato da alcuni calciatori e dirigenti del Cesena. Il club romagnolo, stando così le cose, rischia grosso. Da non escludere, infatti, che venga comminata la squalifica del campo. Il padre dell’attaccante, chiaramente, rischia una lunga sospensione. Staremo a vedere cosa succederà. Ad ogni modo, ciò che è successo è un’altra brutta pagina di qualcosa che con il mondo del calcio non avrebbe nulla a che fare. E intanto nel frattempo è anche arrivato il Daspo: 3 anni per il padre del giocatore, così come riportato da Repubblica.