Di Canio attacca Mourinho e invoca un provvedimento: “Non è la normalità”

Roma, la presa di posizione di Di Canio all’indirizzo di Mourinho non è parsa inosservata. Ecco quanto dichiarato dall’opinionista Sky.

Manca sempre meno al fischio d’inizio della stracittadina della Capitale, valida per i quarti di finale di Coppa Italia. La classica sfida che potrebbe rappresentare un autentico punto di svolta per Roma e Lazio, che si affacciano al derby della Capitale dopo aver vissuto alti e bassi in stagione.

Di Canio attacca Mourinho e invoca un provvedimento: "Non è la normalità"
Di Canio (LaPresse) – Asromalive.it

Reduce dal pareggio tra mille polemiche ottenuto contro l’Atalanta, la Roma si è chiusa in uno sdegnoso silenzioso. I giallorossi, infatti, non hanno digerito la conduzione di gara dell’arbitro Aureliano e in particolare alcune scelte del direttore di gara. Nessun tesserato della Roma ha commentato quanto successo sul prato dell’Olimpico. Espulso, Mourinho ha immediatamente lasciato lo stadio. Non è la prima volta che si materializza questo genere di situazione, che sostanzialmente ripropone quanto già successo nel post Roma-Fiorentina.

Di Canio contro Mourinho: “Non può essere la normalità, voglio fare una polemica”

La scelta di Mourinho di non presentarsi davanti alle telecamere non è piaciuta a Paolo Di Canio. L’opinionista Sky, infatti, ha voluto polemizzare con l’ultima decisione del tecnico portoghese. L’ex Lazio ha preso immediatamente posizione sull’argomento, esternando il suo punto di vista. Ecco quanto riferito:

Di Canio attacca Mourinho e invoca un provvedimento: "Non è la normalità"
Di Canio (LaPresse) – Asromalive.it

“Mourinho ne ha saltate tre su otto a Milano? Anche fosse una è troppo, no? Non può essere la normalità. Adesso voglio fare una polemica. Quella di Mourinho è habitué, nel momento in cui le cose non vanno bene lui non si presenta. Certo, non solo lui, ma anche tanti altri. Io voglio parlare di calcio con i diretti interessati e questo deve cambiare. Qualcuno dovrebbe intervenire”.

Ricordiamo, però, che è stata proprio la Roma ad ordinare il silenzio stampa per evitare di peggiorare i rapporti, piuttosto tesi in passato, con il mondo arbitrale.

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