Da un accordo quasi trovato ai dubbi e le incertezze: i motivi e l’evoluzione dell’affare Leonardo Bonucci
La Roma, senza troppi giri di parole, necessita di un restyling difensivo. Che siano perlopiù momentanei, con prestiti da qui a fine stagione, o a lungo termine con acquisti a tutti gli effetti a titolo definitivo, i giallorossi dovranno intervenire sul mercato.
I motivi sono ormai risaputi, chiari e limpidi a tutti. La situazione attuale vede due elementi della rosa a lungo fermi e chissà tra quanto di nuovo disponibili come Smalling, ultima apparizione a settembre, e Kumbulla che addirittura risulta assente dalla scorsa stagione- Come se non bastasse, le condizioni di salute di Llorente non hanno sempre dato certezze, basti pensare al periodo di ottobre, così come le recenti di Mancini.
Il capitano giallorosso, che ha preso egregiamente parte alla sfida con il Napoli, aveva accusato problemi fisici nella settimana della gara con solamente un allenamento a carico. Circostanze che, facendo tutti gli scongiuri, potrebbero essere pagate a caro prezzo più avanti. Insomma, Pinto ha l’obbligo di accontentare Mourinho che nelle recenti dichiarazioni ha ammesso che gli innesti nel reparto difensivo sono più che graditi, per usare un eufemismo e non dire obbligatori.
Per questo il primo nome della lista era Leonardo Bonucci: abituato a giocare a tre, grande conoscitore della Serie A e del calcio europeo, volenteroso di tornare in Italia dopo l’avventura non indimenticabile in Germania e interessato al progetto Roma. Sembrava tutto fatto, quasi ufficioso con le due parti che sembravano essersi trovate nel momento migliore. In realtà – come riportato dal giornalista Augusto Ciardi – c’è molto più di quello che si pensa in questo affare come per esempio dubbi e perplessità.
L’arrivo di Bonucci, a meno che l’ex Juventus non decida di decurtarsi lo stipendio, è sicuramente un costo non indifferente a livello economica e per un classe 1987 una cifra tra i 2.5 e i 3 milioni di euro è comunque importante. Inoltre si tratta di una personalità molto forte e con un passato poco apprezzato dalla piazza. Una situazione che ricorda tanto il passaggio dello stesso Bonucci dalla Juventus al Milan, un esperimento riuscito solamente qualche mese ma poi finito in cavalleria, addirittura con il rientro del giocatore alla Juventus. Momento delicato per Bonucci, vicino al ritiro a livello anagrafico ma con ancora molto da dare, a detta sua, al calcio. Ripetiamo, nulla è ufficiale né in positivo né in negativo circa l’affare, semplicemente Mourinho e soci dovranno fare le proprie considerazioni prima di concludere o arenare il trasferimento.
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