Mourinho scagionato: una sentenza da prima pagina

La possibile squalifica di José Mourinho in merito alle parole spese nei confronti dell’arbitro Marcenaro, sta facendo discutere e, il Corriere dello Sport, ha preso una posizione netta sulla questione.

La questione Mourinho-Marcenaro, ma più in generale quella in atto tra lo Special One e gli arbitri della Serie A, continua a monopolizzare le prime pagine dei quotidiani sportivi, come testimoniato dal convinto editoriale di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport.

Mourinho (foto Ansa.it) – Asromalive.it

Non è un segreto, ormai, che Zazzaroni appoggi Mou in svariate uscite e scelte dentro e fuori dal campo, ma ciò che è avvenuto sulla prima pagina del Corriere, è una netta presa di posizione, che scagiona definitivamente lo Special One dalle numerose accuse ricevute negli scorsi giorni.

La crociata ideologica di Zazzaroni

La strategia comunicativa di José Mourinho nei confronti della categoria degli arbitrali, ha raggiunto la sua massima espressione nelle parole spese prima della sfida con il Sassuolo (vinta per 1-2), con le quali l’ex allenatore del Tottenham si diceva realmente preoccupato per l’incapacità dell’arbitro Marcenaro, di gestire psicologicamente una sfida di tale delicatezza. Nei giorni successivi, in molti hanno accusato lo Special One di aver (in)direttamente influenzato il fischietto e il processo pubblico, al netto del fatto che Mou possa fregarsene, è ancora in atto. All’interno di questo processo, entra a gamba tesa la firma di Ivan Zazzaroni, che interviene nel dibattito direttamente dalle colonne del Corriere dello Sport, con una profonda apologia della condotta comunicativa di José. Difatti, il direttore del Corriere dello Sport, si dice soddisfatto di aver visto un Mourinho ancora certo della legittimità delle proprie parole, anche a posteriori. Mou non ha chiesto scusa e, secondo Zazzaroni “le scuse non erano dovute”.

Ivan Zazzaroni, il direttore del Corriere dello Sport (foto Ansa.it) – Asromalive.it

In sostanza, Zazzaroni avalla con convinzione quella corrente di pensiero che negli scorsi giorni ha caratterizzato la gran parte dei mourinhiani: gli arbitri dovrebbero essere meno suscettibili, perché sanno a cosa vanno incontro facendo questo lavoro. Una posizione particolarmente condivisa nelle frange giallorosse della capitale. Si potrebbe obiettare che, infarcendo il regolamento di norme, sarebbe possibile diminuire le pressioni esercitate sui direttori di gara, ma, al contempo, è nella natura stessa di questo mestiere essere costantemente contestati da chiunque si trovi dentro o fuori dal campo. Insomma, visioni diametralmente opposte, su cui interverrà, o non interverrà la procura. Ciò che è certo, è che uno dei giornali più importanti della capitale, ha preso posizione in maniera netta, giustificando l’allenatore della Roma dalla prima all’ultima parola spesa nel corso di questo confronto a distanza.

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