Smalling è alle prese con una tendinite cronica al retto femorale della coscia che non gli permette di giocare per la Roma
Ormai Mourinho lo aspetta come si aspetta qualcosa che potrebbe non arrivare mai. Chris Smalling è fuori per infortunio da due mesi, sin dal primo settembre, dopo la partita con il Milan. Nelle prime tre giornate di campionato l’inglese sembrava essere piuttosto fuori forma e appesantito dalla preparazione. La gara con l’Hellas Verona, infatti, ha dimostrato le sue difficoltà contro i veloci trequartisti dei gialloblù.
In quei giorni nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo da lì a una settimana, con il Milan che ha rappresentato l’ultima gara di Smalling in giallorosso fino ad ora. Allo Stadio Olimpico, i tifosi hanno visto per l’ultima volta il centrale giocare contro Giroud e compagni, con cui è sembrato in difficoltà. Da quel giorno la sua assenza e un periodo di mistero in cui le sue condizioni non erano chiare.
Queste sono state rese note dopo circa due settimane, con il fastidio al tendine che è stato svelato. La terapia decisa dalla società non prevede un intervento, per cui non ci sono i margini visto che gli esami medici effettuati a Villa Stuart non evidenziano lesioni. Il suo rientro sembrava anche vicino, con lo Special One che sperava di averlo recuperato nelle scorse settimane, ma non è stato così. José, però, non si è perso d’animo e ha scherzato in conferenza stampa sull’argomento, nonostante un suo senatore sia indisponibile da inizio stagione.
Smalling resta ancora fuori: servono gli antidolorifici
“Smalling torna domenica? Quale?“. Così aveva risposto Mourinho alla domanda di un giornalista che aveva chiesto proprio informazioni sulle condizioni del numero 6. Una condizione di incertezza e mistero che sembra lasciare perplessi anche gli stessi addetti ai lavori giallorossi.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, la Roma vuole vederci chiaro in questa situazione e ha sottoposto il difensore centrale a una nuova risonanza magnetica a Villa Stuart nella giornata di ieri. Il risultato è lo stesso del precedente esame: non serve l’intervento. Il tendine dà dolore a Smalling, ma non è necessario operare dato che non c’è lesione. La condizione di Chris potrebbe migliorare, ma servono gli antidolorifici per permettergli di sopportare le fitte alla gamba. Solo così potrebbe tornare in campo, ma l’ex Manchester United è restio all’utilizzo di tali farmaci e quindi la sua condizione continua così.