La decisione ufficiale non si è fatta attendere. Dopo aver saltato tre controlli anti doping, era scattata la sospensione, preludio al verdetto definitivo.
Sebbene a catalizzare l’attenzione mediatica sia in questo frangente il calcio giocato, non sono poche le voci extra campo che tengono banco. Dal caso scommesse alle vicende Pogba-Gomez, ad esempio, gli spunti di riflessione di certo non mancano. L’ultima, in ordine di tempo, concerne il mondo del tennis e riguarda più nello specifico Jenson Brooksby.
Il tennista statunitense era stato infatti sospeso lo scorso luglio dopo che aveva deciso di non presentarsi per tre volte ai controlli antidoping. Costretto a dire addio alla stagione in corso, falcidiato da numerosi infortuni, Brooksby è sceso al numero 301 del ranking ATP, dopo aver sfiorato anche la top 30. A pesare come una spada di Damocle sui prossimi diciotto mesi, però, sarà la squalifica con la quale l‘International Tennis Integrity Agency – dopo il verdetto del tribunale indipendente – ha deciso di punirlo per l’atteggiamento negligente. Ecco la nota ufficiale:
“Il tribunale indipendente si è riunito il 10 ottobre ascoltando il calciatore e i testimoni (…). Una volta esaminate le prove, il tribunale ha deciso che le responsabilità del tennista fossero gravi (…). Il tennista si è rivelato negligente, non rendendosi disponibile nella fascia oraria desiderata (per il test, ndr). La decisione, dunque, è stata quella di comminare una squalifica di 18 mesi, a partire dal 5 luglio 2023 fino al 5 gennaio 2023″.
Ricordiamo che Brooksby avrà 21 giorni per decidere (eventualmente) di ricorrere alla Corte Arbitrale dello Sport. Staremo a vedere quale sarà l’evolvere della situazione, per un tennista giovane con ancora molti margini di miglioramento, capace di spaventare Novak Djokovic nel quarto turno degli US Open, con il serbo che si impose solo al quarto se dopo una gara piuttosto complicata.