Scommesse, dopo lo scandalo che ha colpito il calcio italiano arriva l’annuncio ufficiale sulle dimissioni di Gabriele Gravina
L’inchiesta per il calcio scommesse è l’ennesimo burrascoso episodio che mette in discussione l’intero movimento calcistico italiano. Questa volta però lo scandalo potrebbe avere una portata maggiore rispetto ai precedenti, in quanto sarebbero coinvolti tantissimi esponenti della Serie A, oltre ovviamente a diversi calciatori.
Il primo nome ad uscire è stato quello di Nicolò Fagioli, che ha deciso di autodenunciarsi per cercare di andare incontro ad una pena ridotta, ma non è l’unico. Altri due calciatori indicati come colpevoli, o presunti tali, sono Tonali e Zaniolo, che sono stati ascoltati dalle forze dell’ordine nel ritiro della nazionale.
Dopo i colloqui i calciatori hanno lasciato il ritiro della nazionale, al loro posto uno degli arrivati è Stephan El Shaarawy, che però a detta di Corona sarebbe anche lui coinvolto nella faccenda, nel frattempo a parlare è Gravina, che fa il punto sulla situazione, arrivando anche a parlare di dimissioni.
Scommesse, Gravina si dimette? L’annuncio ufficiale
L’inchiesta riguardo il calcio scommesse ha scosso ancora una volta le fondamenta del calcio italiano. Tantissimi i nomi coinvolti, tanto che sull’argomento è voluto intervenire Gabriele Gravina in persona ai microfoni di TvPlay, ecco le sue parole:
“La politica chiede di dimettermi? La politica è un’espressione molto ampia e cercherei di delimitare i confini dei soggetti che hanno commentato forse in maniera non approfondita su temi specifici. Ho visto approssimazione in alcune affermazioni. La risposta è stata ferma e decisa da tutto il movimento sportivo, che rivendica così come devo fare io necessariamente, perché c’è una legge dello Stato che impone a determinati soggetti il principio del rispetto e dell’autonomia e che implica poi al suo interno un altro principio fondamentale, che è quello della democrazia. Questi due concetti hanno un sentimento di fondo che è quello della libertà, che non può essere calpestata da nessuno.
Il concetto di autonomia e democrazia sono emersi in tutte le risposte che io sottoscrivo. Bisogna a mio avviso approfondire meglio alcuni argomenti perché altrimenti corriamo il rischio di fare del danno al nostro Paese non solo al mondo del calcio. Ho sentito parlare di responsabilità nel mondo del calcio legato alle scommesse. Probabilmente se a novembre/dicembre 2020 il mondo del calcio non avesse inserito nei suoi principi statutari le sanzioni per colpire chi scommette noi avremmo dovuto adeguarci alle leggi dello stato, quindi noi non avremmo avuto nessuna sanzione in capo a questi ragazzi. Riteniamo di aver adottato delle norme di tutela, come per il caso di doping. Noi dobbiamo stabilire le norme, non siamo responsabili di chi si dopa. Noi dobbiamo individuare e punire”.