Mourinho detta le regole: “Non aspetto un solo minuto”

Mourinho all’attacco: in una lunga intervista il tecnico della Roma ha toccato tanti punti. Ecco quello che ha detto 

Il tecnico della Roma, José Mourinho, ha rilasciato una lunga intervista al sito  Gameplan-a.com. Sono state diverse le tematiche trattate, sia del mondo del calcio sia della vita privata dell’allenatore, che ha parlato senza veli. Andando al punto della questione.

Mourinho all'attacco: "Non bisogna vendere scuse"
José Mourinho (LaPresse) – Asromalive.it

Ero uno studente abbastanza bravo. Ho ottenuto un posto all’Università di Economia e sono andato a lezione, ma dopo un paio di settimane ho deciso che non faceva per me. Prima di diventare allenatore nella mia vita ho fatto tante cose – ha detto – anche insegnare ai bambini con la sindrome di Down. Un’esperienza incredibile”. “Un allenatore di alto livello deve sapere più lingue – ha sottolineato – il calcio è universale e dentro uno spogliatoio ci sono giocatori di molte nazionalità. E ovviamente per prima cosa devi imparare la lingua madre di dove ti trovi”.

Mourinho all’attacco, ecco le sue parole

Ovviamente Mou è un tecnico vincente, nella sua carriera ha alzato molti trofei. Ma ha un’idea importante sulla vittoria: “I colleghi che combattono per non retrocedere, e che alla fine riescono nel loro intento, ecco questa per me è la vittoria. Non significa solamente essere il ragazzo che alza la coppa. La cosa più importante nel nostro sport è vincere, e non vendere filosofia. Non bisogna vendere scuse, ma essere un vincitore”. 

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José Mourinho (LaPresse) – Asromalive.it

Mou ha anche parlato della forte personalità che deve avere un allenatore, che deve fare rispettare a tutti le regole. “Se alle 10 del mattino si deve iniziare l’allenamento, non aspetto un minuto.  La squadra è la cosa più importante. Anche se sei il miglior giocatore del mondo”. Infine: “Penso che più esperienza hai, più sei equilibrato e i giocatori, ti guardano e vedono una roccia, ti vedono come qualcuno di cui possono fidarsi. Empatia significa tutti insieme nello stesso progetto. Un club è fatto di molte persone. Proprietari, direttori, allenatori, giocatori. Tutti. E l’empatia per me significa che tutti stanno andando nella stessa direzione”. Insomma, un Mourinho a tutto campo.

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