Antonio Conte e quella frase che può far sognare alcuni tifosi, interruzione immediata: “Attento a dire questa cosa”.
Prima che le tristi notizie sulla questione scommesse iniziassero a monopolizzare l’attenzione mediatica del nostro paese da un punto di vista calcistico, non meno importanti questioni si erano affacciate sulla Serie A, abbracciando una serie di tematiche ed evoluzioni che avevano coinvolto soprattutto il Napoli, campione di Italia in carica ma reduce da un impatto nel nuovo campionato ben lungi dallo status raggiunto con Spalletti lo scorso anno.
La decisione da parte di De Laurentiis di puntare su Garcia, già in parte non ben vista dalla piazza in estate, ha generato ulteriori dubbi in queste ultime settimane, alla luce delle diverse difficoltà incontrate da Osimhen e colleghi, oltra che di una gestione dei singoli che parrebbe aver generato qualche perplessità tra i tifosi e, come emerso da alcuni eloquenti atteggiamenti degli stessi giocatori, anche tra le fila della squadra.
Ritorno Conte in Serie A, quella frase che fa sognare i tifosi del Napoli: “Attento a dirlo”
Il punto più basso, come si ricorderà, è stato toccato in casa Napoli toccato domenica scorsa, quando Politano e colleghi, poche ore dopo l’imposizione della Roma a Cagliari, cadevano nella sfida dal sapore di Champions League contro la Fiorentina di Italiano, tornando a palesare limiti e difficoltà che parevano essere state in parte superate nelle ultime due vittorie in campionato.
Ciò aveva giustificato le voci e le indiscrezioni circa la volontà del club di esonerare Garcia, puntando su un Antonio Conte risultato in contatto con gli azzurri ma, in questa stessa fase, pronto a dirsi intenzionato a continuare questa parentesi di congedo dagli impegni lavorativo dopo la parentesi al Tottenham. Finito nell’ottica anche della stessa Roma per un ipotetico post-Mourinho, il leccese ha così parlato del suo futuro, a margine dell’evento “Festival dello Sport, organizzato a Trento da La Gazzetta dello Sport.
“Mi è accaduto di risollevare squadre come Juve o Chelsea, che era arrivato decimo. Qualche volta mi piacerebbe lavorare con una squadra che reduce da una vittoria nella passata stagione. Sui moduli bisogna adattarsi. Se ho un attaccante bravo nell’uno contro uno dovrò essere capace di sfruttarlo; se ne ho due, giocherò con due. L’importante è avere conoscenze e metterle a disposizione della squadra”.
Sullo spezzone più importante dell’intervista, è stata immediata quanto simpatica l’interruzione, con chiara allusione al Napoli: Attento a dire questa frase”.