Il ‘Corriere dello Sport’ fa il punto della situazione in casa Roma, svelando cosa abbia frenato l’ipotesi di un ribaltone immediato in panchina.
A poche ore dal fischio d’inizio della gara contro il Cagliari, non sono poche le voci che stanno agitando le acque in casa giallorossa. A cominciare dalle indiscrezioni sul possibile ribaltone in panchina, con la proprietà della Roma che potrebbe avallare l’addio di Mou in caso di risultato negativo contro i sardi.
L’inizio di stagione tutt’altro che incoraggiante avrebbe posto le basi per la rottura tra i Friedkin e Mourinho. Secondo l’editoriale odierno de ‘Il Corriere dello Sport’, la fiducia che la proprietà americana riponeva nel tecnico portoghese sarebbe ormai “cessata”. Alla base vi sarebbero anche motivazioni di natura squisitamente ambientale. I giallorossi hanno già smentito qualsiasi opzione legata ad un eventuale cambio in panchina. Tuttavia, sul Corsport emergono altri dettagli tutt’altro che trascurabili.
Roma, Mourinho e il doppio segnale lampo: Pinto e lo spogliatoio protagonisti
Secondo quanto riferito, a bloccare la decisione drastica già dieci giorni fa, qualche ora dopo il rovinoso KO di Genova, sarebbe stato l’intervento di Tiago Pinto. Il GM sarebbe infatti riuscito nell’intento di frenare la decisione dei Friedkin di esonero Mourinho. Ma c’è dell’altro.
Un altro fattore – tutt’altro che trascurabile – che ha portato a ritardare la mossa del presidente è arrivato direttamente dalla squadra. Lo spogliatoi, compatto, è tutto con José Mourinho. Snodo cruciale della stagione della Roma, la partita di Cagliari rappresenterà un banco di prova assolutamente decisivo. Un risultato negativo contro la compagine di Ranieri e le settimane di sosta del campionato per la pausa Nazionali potrebbero cambiare tutti. Dybala e compagni, però, sono assolutamente dalla parte del tecnico che li ha portati ad alzare la Conference League e a sfiorare il sogno Europa League. I profili sondati per sostituire il portoghese – almeno per il momento – restano sullo sfondo. La sensazione, però, è che i prossimi 90 minuti contribuiranno a fugare ogni dubbio.