La finale di Europa League ha segnato un evento molto importante nella recente storia della Roma e di quella di Mourinho
La Roma domani scende in campo contro il Servette per la seconda giornata del Girone G di Europa League. Come annunciato da José Mourinho, l’obiettivo dei giallorossi è quello di vincere ogni partita per qualificarsi al primo posto della fase a gruppi. In questo modo, infatti, la squadra eviterebbe di giocare due partite in più che potrebbero portare solo fatica e possibili infortuni nella rosa del portoghese.
Come confermato oggi in conferenza stampa, però, lo Special One non ha intenzione di fare programmi a lungo termine in vista del torneo della Uefa, in cui il tecnico giallorosso ha solo intenzione di vincere partita per partita. In questo modo l’attenzione rimane sempre alta in una competizione in cui è quasi impossibile fare strategia dato che le partite spesso sono a se stanti. Ogni squadra scende in campo per cercare di vincere e portare a casa il successo in un torneo continentale che rappresenta una grande vetrina.
Riuscire ad arrivare in fondo è fondamentale per la Roma che, però, deve rialzarsi in campionato, con le prime partite di Serie A che hanno rappresentato un grande problema per i giallorossi visti i pochi punti conquistati in sette partite. Per adesso, infatti, i giallorossi hanno solo 8 punti, conquistati grazie alle vittorie su Empoli e Frosinone, unite ai pareggi con Salernitana e Torino.
Addio Mourinho: “Dopo Budapest ne sarebbe uscito male”
In questi giorni si è parlato tanto anche della permanenza dello Special One sulla panchina della Roma proprio a causa di questi risultati in Serie A che hanno portato la squadra a un passo dalla zona retrocessione. La questione, però, era uscita già nei mesi precedenti con diverse offerte arrivare sulla panchina del portoghese.
Sulla situazione di José ha parlato anche Giovanni Capuano, giornalista intervenuto ai microfoni di TvPlay in diretta su Twitch: “Quando è andato via dall’Inter aveva già detto da tempo che sarebbe andato via. Per un cultore dell’immagine come Mourinho, dopo Budapest, se se ne fosse andato ne sarebbe uscito male. In Arabia Saudita può andarci anche tra sei mesi, però nel frattempo avrà costruito la sua immagine“.