José Mourinho torna a parlare in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Frosinone. Ecco le parole del tecnico giallorosso in vista della delicata sfida dello stadio Olimpico.
C’è tanta attesa intorno alle parole del tecnico della Roma dopo la disfatta di Marassi. La squadra giallorossa è stata sconfitta per 4-1 dal Genoa ed è chiamata a rialzare la testa a partire da domani sera, allo stadio Olimpico. In programma la sfida al Frosinone dell’ex Eusebio Di Francesco, squadra sorpresa in questo inizio di stagione in Serie A. Ecco le parole dello Special One dall’appuntamento con i cronisti a Trigoria.
“Domani vogliamo vincere, dobbiamo vincere. Non dobbiamo cercare alcun alibi. ” Sulla mancata continuità: “Dopo l’incredibile risultato contro l’Empoli, e anche in Europa, ho pensato che quel peso potesse andare via, in campo e fuori. Non è successo a Torino in condizioni normali, e visto quello che succede in questa stagione in Serie A dove queste squadre possono fare risultato contro squadre superiori.” Sulla reazione attesa: “Dobbiamo avere il coraggio di entrare in campo e di accettare una reazione di grande romanismo che può essere un supporto fantastico o può essere una manifestazione di scontentezza. Dobbiamo avere coraggio.”
Roma-Frosinone, la conferenza stampa di José Mourinho
Sul rinnovo di contratto: “Situazione ipotetica, non ti posso rispondere. Quello che posso dire è che tre mesi fa, parliamo di Budapest, c’era quasi un dramma a pensare che io potevo andare via. A Budapest in campo ho detto a giocatori e staff che rimango qua. Due giorni dopo con lo Spezia ho detto ai tifosi io rimango qua. Due tre quattro giorni dopo ho incontrato Dan Friedkin e ho detto io rimango qua.”
“In estate ho avuto la più pazza offerta di lavoro che un allenatore potesse avere. Ho rifiutato per la parola data a club e tifosi. Tre mesi fa sembrava un dramma che potessi andar via, oggi sembro un problema. Non lo accetto, perché non è vero.”
“Fino al 30 giugno del 2024 io sarò qua a lottare ogni giorno per la società, tifosi e giocatori. Solo Friedkin è l’unica persona che mi può dire José tu devi andare.“
Sulla pressione esterna: “Non ho paura della pressione esterna, non ho paura dei possibili fischi. Non c’è né paura né mancanza di fiducia, domani sono allo stadio con i miei giocatori, insieme come sempre e come sempre dal primo giorno, ci prenderemo le responsabilità di quello che potrà succedere prima, durante e dopo la partita, l’unica cosa che pensiamo tutti insieme è di vincere la partita domani perché la squadra ne ha bisogno.”
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Sulla possibile crisi del terzo anno: “Non c’è, se una persona sta bene non cambia. Anche nel primo anno possono esserci problemi.”
Infine un retroscena sul confronto con i calciatori: “Ho fatto una riunione ieri con i giocatori e ho iniziato a dire che avrei fatto delle domande e avrei risposto alle domande. Mi sono messo dalla parte dei giocatori e ho risposto come fossero loro, se io dovessi sbagliare tu calciatore devi interrompermi. Ho fatto dieci domande, nessuno mi ha mai detto che avevo sbagliato, ho risposto come avrebbero voluto loro.“