Il deludente avvio di stagione della Roma ha gettato tante ombre nella piazza giallorossa. Oltre ai deludenti risultati c’è chi sottolinea nuovamente il silenzio della proprietà Friedkin.
La Roma è una delle grandi delusioni della Serie A fin qui. La partenza con il freno a mano tirato della squadra giallorossa si riflette in una preoccupante situazione in classifica, solo 5 punti dopo sei giornate per gli uomini di José Mourinho. Oltre ai pessimi risultati anche le prestazioni in campo hanno gettato ombre sul proseguo della stagione, con la sconfitta di Genova che pesa come un macigno. I giallorossi sono stati schiantati per 4-1 dal Genoa di Gilardino, nella prima di tre gare consecutive contro squadre neo promosse in Serie A.
Ricostruire dalle macerie dopo la dolorosa sconfitta di Genova, questa è la missione della Roma di José Mourinho. Per invertite il pessimo trend di questo avvio stagionale la squadra giallorossa ha l’obbligo di riconquistare i tre punti, ottenuti in una sola gara di campionato fin qui. Domani arriva allo stadio Olimpico il Frosinone di Di Francesco, una delle squadre rivelazione in questo avvio di Serie A. I ciociari occupano l’ottava posizione in classifica, con quattro lunghezze di vantaggio sulla Roma sedicesima. La squadra in campo ha dato segnali decisamente scoraggianti dal punto di vista fisico, tattico e tecnico fin qui. Ma le colpe non sono tutte ascrivibili al tecnico giallorosso, per gli addetti ai lavori continua a pesare il silenzio della proprietà a stelle e strisce.
Flop Roma, non solo Mou sul banco degli imputati: il silenzio dei Friedkin pesa
Secondo quanto scrive il giornalista Augusto Ciardi al tecnico portoghese sono imputabili le responsabilità tecniche della posizione in classifica della Roma, ma la figura mediatica del tecnico fa ombra sulle altre parti in causa. A partire dalla squadra, passando dai tanti dirigenti in silenzio, fino al vertice societario della famiglia Friedkin.
Il silenzio della proprietà statunitense è un fatto noto in casa Roma, con il cronista che prova ad interpretare l’assenza di dichiarazioni ufficiali dei Friedkin. Ciardi sottolinea come i buoni rapporti con l’UEFA vadano in contrasto con quanto accaduto nella finale di Budapest. Inoltre in società manca una figura che rappresenti il club oltre allo stesso tecnico, sempre più parafulmine in questo complicato avvio di stagione.