Il calciatore sarà costretto a non giocare a causa dell’errore commesso da un dirigente che è stato anche inibito, ammenda per il club
Ieri si è concluso il primo turno di coppe europee con la Roma che ha vinto 2-1 contro lo Sheriff Tiraspol. La partita è stata più combattuta di quello che tutti si aspettavano, con i moldavi che hanno dato filo da torcere ai giallorossi. Nel primo tempo, infatti, Lukaku e compagni non sono riusciti a trovare la chiave per scardinare la marcatura a uomo sul centrocampo romanista, che al 30′ ha perso Renato Sanches per infortunio.
Le coppe, però, non sono state giocate solo in Europa, ma anche in altre nazioni del mondo con le competizioni interne che stanno procedendo a gonfie vele. Queste, poi, sono giocate a tutti i livelli, sia professionistici sia dilettantistici e proprio in questi ultimi se ne vedono delle belle. Oltre a giocate imbarazzanti o colpi di classe degni dei migliori campioni, a volte si può assistere a veri e propri atti di violenza.
Molto spesso, infatti, nei campi amatoriali le vittime sono gli arbitri, che vengono assaliti dai tifosi di una delle due squadre a causa di una decisione sbagliata. Questi pseudo-appassionati non capiscono, però, che la persona che stanno assalendo è un ragazzo, spesso appena maggiorenne che vuole solo rincorrere un sogno.
Stesso errore in una settimana, doppia sconfitta ed eliminazione
Dall’altra parte, invece, si possono assistere a diversi errori dei dirigenti, che a volte non portano lo stesso numero di magliette oppure sbagliano tra quella in casa o in trasferta. In alcune occasioni, infine, viene fatta confusione anche tra i giocatori che possono scendere in campo.
È quello che è successo al Carrara 90, club di Promozione piemontese che ha perso due gare in 4 giorni per lo stesso errore. Poco tempo fa, infatti, il club ha giocato in Coppa Italia, ma ha visto il Giudice Sportivo dare la sconfitta a tavolino e squalificare un giocatore, decretando anche l’eliminazione dalla competizione. Secondo Tuttocampo, infatti, il calciatore schierato non era regolarmente tesserato e ha portato anche all’ammenda per la società con inibizione di un dirigente.
Quattro giorni dopo, poi, è successa la stessa identica cosa, ma in campionato, con lo stesso giocatore che è stato schierato in campo con conseguente sconfitta a tavolino, ammenda, squalifica per il giocatore e per il dirigente accompagnatore.