Affare turco per i Friedkin: accordo triennale

Affare turco per i Friedkin, non solo la compagnia americana, ma anche quella turca potrebbe essere il nuovo sponsor dei giallorossi. Ecco le novità

Alla ricerca di sponsor, per togliere quell’SPQR dalla maglia – che molti tifosi adesso vedono quasi come una maledizione – e per rimpinguare le casse. Sì, l’obiettivo dei Friedkin è quello di trovare qualcuno pronto ad investire nella Roma. E peccato, perché quella finale di Europa League persa e sappiamo tutti come, avrebbe non solo potuto aprire le porte alla Champions League portando introiti già di suo, ma avrebbe anche potuto attirare maggiori investitori. Ma ormai è acqua passata.

Affare turco per i Friedkin: accordo triennale
Dan e Ryan Friedkin (Lapresse) – Asromalive.it

Bene, torniamo ai fatti di ora. Questa mattina Il Tempo in edicola ha parlato di discussioni con American Airlines, che potrebbe diventare il nuovo main sponsor dei giallorossi. Una scelta che potrebbe essere vista di buon occhio anche da Dan Friedkin, uno che con gli aerei ci sa fare e i tifosi della Roma lo hanno visto eccome. Ma non solo: rimanendo sempre in tema di traposti aerei, ci sarebbe un’altra compagnia che potrebbe comparire sulle maglie della Roma.

Affare turco per i Friedkin, ecco lo sponsor

Secondo quanto riportato dal giornalista Tassotti infatti, non solo la compagnia americana, ma anche quella turca. Sì, la Turkish Airlines potrebbe essere l’altra si potrebbe vedere sulle maglie giallorosse. Il giornalista, inoltre, trova conferme su quella che è stata l’anticipazione del quotidiano in edicola questa mattina.

Affare turco per i Friedkin: accordo triennale
Dan Friedkin pilota il suo aereo (Lapresse) – Asromalive.it

Si parla infine anche dei tempi: un accordo triennale che potrebbe fruttare molti introiti ai giallorossi e magari un accordo che forse si potrebbe pure ridiscutere nel tempo. Questa potrebbe essere, ma è solamente una supposizione nostra, un’idea: vale a dire rivalutare il contratto se la Roma il prossimo anno dovesse giocare la Champions League che, sappiamo, porta una visibilità decisamente diversa. E soldi diversi, pure.

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