L’allenatore della Roma al centro delle critiche dopo le recenti prestazioni in Serie A, con la Roma a un solo punto in campionato
Il cammino della Roma in queste prime tre giornate di Serie A non è stato di certo dei migliori, con un solo punto guadagnato. Un pareggio e due sconfitte: è questo il ruolino di marcia con cui i giallorossi sono arrivati alla sosta per le nazionali, che in teoria dovrebbe far prendere ossigeno ai giocatori quanto allo staff. Mourinho, infatti, avrà avuto modo di schiarirsi le idee e capire cosa sia andato storto non tanto con il Milan, quanto con Salernitana e Verona.
La prima partita di sicuro è un unicum, visto che la Roma non è mai sembrata in difficoltà. Anzi, le reti di Andrea Belotti facevano subito ben presagire. I due gol di Candreva, però, hanno riportato i tifosi con i piedi a terra, vedendo come l’ex Lazio fosse riuscito ad annullare il vantaggio giallorosso con due bei gol. Questi, però, sono stati viziati anche da errori individuali che hanno permesso al trequartista di arrivare al gol.
Contro il Verona non c’è stata partita, con i gialloblù che hanno imposto il loro gioco riuscendo a sfruttare la velocità dei giovani attaccanti. Da Ngonge a Folorunsho, passando a Duda, Terracciano e Doig, i calciatori di Baroni sono riusciti a sfruttare le loro doti atletiche per fare male a Pellegrini e compagni.
Roma, Lo Monaco: “Avevo ragione su Mourinho”
Un ruolino di marcia che non si addice ai giallorossi, che devono cercare di recuperare forze, idee e calciatori proprio al ritorno dalla sosta. Con le nazionali è partita mezza squadra, ma questi devono tornare nel migliore dei modi per partire all’assalto del campionato e delle coppe europee.
Proprio dell’abilità da allenatore di Mourinho ne ha parlato Pietro Lo Monaco intervenuto a TvPlay, canale Twitch di Calciomercato.it: “Per fare l’allenatore ci vogliono tante prerogative. Mourinho eccelle nel levare la pressione ai giocatori, nella capacità di motivare. Ma come capacità di esprimere lavoro in campo, è un asino. Lo dicevo 10 anni fa. Ci sono degli allenatori che poggiano su certi requisiti e basta. De Zerbi, Spalletti, Sarri sono allenatori che esprimono lavoro in campo. Lui non lo è”.
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