Calcio in lutto, ci ha lasciato lo storico ed iconico allenatore della Roma Carlo Mazzone all’età di 86 anni
Carlo Mazzone è uno degli allenatori che più di tutti sono riusciti ad entrare nel cuore dei tifosi giallorossi. Romanisti di ogni età sanno chi fosse il buon “Carletto”, un uomo semplice e spontaneo, o semplicemente un uomo di altri tempi, che gli ha permesso di creare legami con i suoi colleghi che hanno vinto anche la sfida con il tempo.
Uno degli esempi è lo speciale rapporto che lo legava a Pep Guardiola, che in carriera è stato uno dei suoi “discepoli”, e che non si è mai tirato indietro nel parlar bene di lui, come fatto spesso anche da Mazzone stesso.
In un calcio ormai privo di bandiere un uomo come lui, sempre pronto a difendere la sua Roma non potrà che mancare, storica fu quella frase proprio dopo una vittoria contro la sua amata Roma: “Battere la Roma? È mio dovere provarci. Ma è come uccidere la propria madre.” Il suo addio lascia un vuoto nel cuore dei tifosi giallorossi, che continueranno ancora ad omaggiarlo e a cantare il suo nome più forte che mai.
Il calcio piange la morte dello storico allenatore romanista Carlo Mazzone, che ci ha lasciato all’età di 86 anni. Tra i tifosi resterà sempre impressa nella mente la sua storica corsa sotto la curva dell’Atalanta, mentre i romanisti lo ricorderanno per aver lanciato in prima squadra un certo Francesco Totti, per il quale è stato come un secondo padre.
La sua morte pare esser dovuta all’aggravarsi si una malattia con il quale “Sor Carletto” combatteva ormai da anni. A rendere omaggio all’ex allenatore romanista è anche Fabrizio Maturani, detto Martufello, che interpretò proprio Carlo Mazzone in un film:
Mi preme dire che è scomparsa una grandissima e bellissima persona, seria e per bene, educata, uno che di calcio ne capiva molto. Mi dispiace tantissimo. Rimarrà sempre nel cuore di nostri romanisti, ma penso nel cuore di tutti i tifosi italiani”.
Poche parole che descrivono a pieno chi era Carlo Mazzone, un uomo ancora prima che un allenatore di calcio, uno del quale i tifosi romanisti parleranno ancora per generazioni e generazioni, perché non sarà mai possibile scordare una persona come lui, un uomo che come noi ha amato follemente questa maglia.
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