Il presidente della Roma e suo figlio possono guardare con un po’ più di fiducia all’iter che sta svolgendo lo Stadio della Roma
La Roma aspetta da decenni la costruzione del suo stadio. Sono parecchi anni che la voce è nell’aria e il progetto aveva cominciato a prendere piede con James Pallotta, che ha combattuto a lungo con la burocrazia italiana. A metter ei bastoni tra le ruote all’ex numero uno giallorosso ci ha pensato l’Ippodromo di Tor di Valle, un rudere considerato monumento storico, e la fauna che abita la zona a ridosso del Tevere.
Delle motivazioni presentate alla Giunta Comunale che avrebbero fatto sorridere chiunque, ma non loro che per quasi dieci anni hanno ostacolato la costruzione dell’impianto. La Roma, infatti, ha speso un gran quantitativo di milioni in avvocati per sentenze, querele e ricorsi che sarebbero stati molto più utili se utilizzati nel costruire un’opera privata che avrebbe riqualificato una zona della città.
Dopo l’addio di Pallotta, a riprovarci sono stati i Friedkin che hanno trovato terreno fertile grazie al cambio di Sindaco. Il primo cittadino in carica, infatti, si è detto subito favorevole alla costruzione di un’imponente opera privata. Questa non ha il solo scopo di regalare alla Roma un nuovo impianto, ma aiuterebbe a riqualificare l’area di Pietralata. Un obiettivo importante che è stato accolto con gran favore dal Campidoglio.
Il pubblico interesse per lo Stadio della Roma è stato accordato da parte dell’ufficio del Sindaco e dei suoi consiglieri. Questi non sono stati del tutto accondiscendenti con l’impianto. Quando c’era da sottolineare delle irregolarità lo hanno sempre fatto, soprattutto con quelle presentate dai privati cittadini abitanti nella zona, che si sono opporti.
Sulla costruzione dello stadio è tornato a parlare il segretario del Partito Democratico di Roma, Enzo Foschi che è stato intervistato a Roma Roma Sound Level FM 90. Ai microfoni ha dichiarato: “Se dovesse fallire il progetto sarebbe un brutto segnale per chi vuole investire in questa città. Con i comitati in corso c’è sempre una discussione, ma le problematiche possono essere risolte. Roma ha bisogno di grandi opere e di attrarre capitali privati”.
Il segretario ha poi concluso: “il tema non è avere lo stadio della Roma perché io sono romanista, io vado anche all’Olimpico non è questo il problema. Ma nelle dinamiche del calcio di oggi, vale per la Roma e per la Lazio, questo consentirebbe di patrimonializzare un’importante struttura e di rendere le società di calcio romane più competitive”.
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