L’infortunio è stato uno shock per Scamacca, che ha affrontato la sua prima stagione in Premier League con un problema al menisco
Riprendersi da un infortuni non è mai facile, soprattutto se è al ginocchio. Sono tanti i calciatori che hanno detto addio alle loro carriere a causa di guai alle articolazioni delle gambe. Uno di questi è stato Marco Van Basten che, a causa di una lesione al menisco, ha dovuto dare l’addio al calcio giocato in giovane età. Un altro che dopo l’operazione non si è mai ripreso al suo vero livello è stato Ronaldo il Fenomeno, sempre Ira di Dio, ma non più così fatale.
In casa Roma di infortuni alle ginocchia ce ne sono stati tanti e alcuni di questi hanno dimostrato come le ginocchia siano molto delicate per un calciatore. Il più recente di questi è Nicolò Zaniolo, ora al Galatasaray, che nella sua carriera in giallorosso ha subito la rottura del crociato di entrambe le articolazioni. All’esordio, l’ex numero 22 aveva dato l’impressione di avere un grande futuro davanti, ma poi gli stop, uniti a una condotta non eccelsa, hanno fatto pian piano svanire questi pareri.
Non abbattersi dopo uno stop simile è fondamentale e ha sottolineato l’importanza di rimanere concentrato proprio Gianluca Scamacca. L’attaccante, nel mirino della Roma da diverse settimane, ha confessato in una lunga lettera consegnata a Cronache di Spogliatoio le sue sensazioni.
Scamacca si svela: dall’infortunio alla prossima squadra
Al portale ha raccontato i pensieri che ha avuto per superare questo momento, il primo stop della sua carriera calcistica. Ha affermato di essersi caricato guardando i suoi errori durante le partite, per apprezzare meglio tutto ciò che c’è da migliorare per trovare ulteriore motivazione.
Infine, Gianluca ha parlato anche del suo futuro dove campeggia un grande punto interrogativo. Ancora non si sa quale sarà il suo prossimo club, come afferma l’ex Sassuolo “Lo scopriremo solo vivendo”, ma anche chi lo prenderà “Farà un grande affare“. Poi c’è stato spazio anche per un ricordo al miele per la Roma: “Mi è tornato in mente quando dalle giovanili della Lazio passai a quelle della Roma: al cuore non si comanda”