Rinnovo Dybala, incontro fissato e doppia mossa di Pinto per blindare la Joya. Ecco le due possibili strade per blindare l’argentino
Lui ancora non c’è, ma arriverà presto. Ma adesso a Roma, per l’incontro che dovrebbe esserci la prossima settimana, c’è Antun, amico e agente. Sì, parliamo di Dybala, l’asso giallorosso, che dopo non aver nemmeno ascoltato le offerte arabe che gli sono arrivate, e aver deciso per ora di declinare quelle inglesi, perché forse, come spiega la Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, lo spazio che avrebbe e i tempi di quel campionato non sono adatti alle sue caratteristiche, si aspetta una mossa da parte di Pinto. Atteso al “varco” da Antun.
Un faccia a faccia la prossima settimana per capire come muoversi e capire come eliminare quella clausola che scade alla fine di luglio (12milioni per l’estero, 20 per l’Italia) che ovviamente dalle parti di Trigoria vorrebbero eliminare del tutto. Ma come potrebbe muoversi Pinto per cercare di blindare la Joya, testimonial anche della nuova maglia? Le strade sono due.
Rinnovo Dybala, la doppia mossa di Pinto
Intanto c’è da dire una cosa: Dybala, con i bonus, ha toccato quei 6 milioni di euro all’anno di stipendio che crede di meritare. Ma per evitare un ulteriore impennata dell’ingaggio Pinto potrebbe anche decidere, sapendo che alla fine i numeri per prenderli quei bonus la Joya li potrebbe toccare e anche perché c’è anche Abraham a bilancio, potrebbe prolungare la clausola senza mettere mano allo stipendio. Un rischio ovviamente, perché qualora si presentasse una big della Liga, Dybala ci potrebbe pensare. Questo rischio però al momento non sembra essere all’orizzonte.
Oppure, sempre secondo il quotidiano rosa in edicola, l’altra opzione potrebbe essere quella di allungare per due anni l’accordo, così da spalmare lo stipendio: da una scadenza nel 2025 si passerebbe a una nel 2026. Un anno in più, insomma: lavorandoci bene, e mettendo tutti i tasselli al posto giusto, le cose potrebbe sbloccarsi pure in questo modo anche perché l’argentino ha capito – ma dal primo giorno – che dentro la Roma è unico. E l’andamento della squadra dipende soprattutto dalle sue prestazioni. Una cosa questa che sotto l’aspetto mentale è fondamentale.