Roma, corsa contro il tempo e intesa totale con il club: Pinto già sapeva tutto, ecco cosa è successo.
Abbiamo assistito in queste settimane ad una massiccia serie di operazioni in casa Roma, contraddistinta da un’attenzione a dir poco importante nei confronti delle cessioni. Come ormai noto da tempo, queste ultime sono in particolar modo servite a concretizzare le plusvalenze necessarie entro il 30 giugno, pattuite di comune accordo con la Uefa per rispettare il settlement agreement.
Come appreso e riferito, inizia adesso però una sorta di seconda fase ai piani alti di Trigoria, dove si cercherà di lavorare per plasmare lo scacchiere e migliorarne tutti quegli aspetti che abbiano rappresentato delle defezioni per Mourinho nel corso di un’esperienza capitolina che compie quest’oggi esattamente due anni.
Proprio il 2 luglio del 2021, infatti, José approdava in una Capitale rovente e fervida per l’inatteso ingaggio, concordato con i Friedkin e con Tiago Pinto in un primaverile e segretissimo summit in quel di Londra. In quell’occasione, proprietà e dirigenza ben si curarono di presentare progettualità e obiettivi a lungo termine del club giallorosso, descrivendo altresì la situazione economica-finanziaria di una società reduce da un ancora fresco passaggio di consegne Pallotta-Friedkin.
Tornando al presente, senza perdere di vista il passato, quanto compiuto da Pinto nel mese di giugno ben ricorda quell’obiettivo epurativo che aveva fatto da filo rosso già alla prima campagna di mercato di Mourinho. Questa era iniziata proprio con la messa in disparte di chi, nei piani del club, era destinato a non rientrare nel progetto.
Calciomercato Roma, multa Uefa e obiettivo raggiunto: società soddisfatta per il lavoro di Pinto
Non sarebbe stato un compito semplice, come emerso nel corso dei mesi successivi e, soprattutto, della corrente campagna acquisti, che ha visto la Roma riuscire a trovare soluzioni definitive solamente diverso tempo dopo. Dopo un biennio di prestiti e mancate chiusure, si sono finalmente trovate soluzioni per giocatori come Carles Perez o Kluivert, ai quali si devono però aggiungere i diversi giovani ‘sacrificati’ a condizioni economiche ritenute congrue.
Proprio sulle scelte della società e della prassi seguita nel mese di giugno, sono arrivati in queste ore importanti aggiornamenti da Sky Sport, dai quali viene evidenziata innanzitutto la soddisfazione della società nei confronti del GM portoghese per l’essere riuscito a centrare l’obiettivo accordato con l’Uefa. L’accordo, come si legge, prevedeva, infatti, il pagamento di una multa anche in caso di una concretizzazione esatta di 30 milioni di plusvalenze.
L’unica strada per evitare la mora era quella di incassare cifre ben superiori ai 30 milioni di euro ma il piano della Roma è stato sin dal primo momento di tutt’altra natura. Il club ha sin dall’inizio ponderato la scelta di evitare cessioni nobili o svendite di elementi importanti della rosa, preferendo dunque concentrarsi sugli addii agli esuberi.
Il raggiungimento dei circa 27 milioni di plusvalenze porterà la Roma a pagare una multa più alta rispetto a quella prevista in caso di raggiungimento degli esatti 30 milioni previsti inizialmente. Una strategia accordata da tempo a monte e presa di comune accordo tra dirigenza e proprietà. Entrambe possono reputarsi adesso soddisfatte, grazie alla capacità di Pinto e colleghi di aver saputo mantenere l’ossatura principale della squadra, senza rinunce tecniche troppo altisonanti, come accaduto in passato e riuscendo, comunque, a raggiungere un obiettivo da tempo prestabilito.