Roma, promessa Mourinho e futuro già segnato. Ecco gli ultimi aggiornamenti sul tecnico e non solo.
Il nome di José è certamente uno di quelli in grado di generare grandi attenzioni, soprattutto in una piazza calda e anelante ala vittoria come quella capitolina, immedesimatasi in questi anni in modo totale in quello Special One prontamente entrato nel cuore di una città tutta. alla quale è riuscito a regalare in un solo biennio un’importante trofeo europeo una finale di Europa League che ha visto Pellegrini e compagni sfiorare un’impresa che avrebbe avuto del clamoroso.
Senza indugiare ulteriormente su quanto accaduto a Budapest e sull’orgogliosa prestazione degli uomini di Mourinho, i quali avrebbero certamente meritato un epilogo e un risultato diverso, va osservato come l’appuntamento ultimo in Europa League abbia assunto con il senno del poi un sapore molto importante per i tifosi della Roma e non solo. Nei meandri della Puskas Arena, così come su un terreno di gioco divenuto sede di una sconfitta beffarda ai calci di rigore qualche minuto prima, le parole e l’atteggiamento di Mourinho avevano parzialmente esorcizzato le grandi paure di vedere il portoghese andare via a fine anno.
I soli dodici mesi di contratto, unitamente a qualche insofferenza mai fin troppo nascosta e alla delusione per il risultato in Ungheria, parevano poter costituire un cocktail decisivo per assistere alla partenza di Mourinho, soprattutto se si tiene in considerazione il grande movimento sulle panchine europee e il non poco esile corpo di scenari che avrebbero potuto coinvolgere anche lo Special One.
La grande unità con la squadra e la piazza sembrano però aver convinto il tecnico a voler rimanere, come promesso da quell’emblematico ed istrionico atteggiamento allo Stadio Olimpico dopo la vittoria contro lo Spezia, in occasione della quale il portoghese aveva aizzato e tranquillizzato il pubblico con un iconico e sincero “Resto qui”.
Ad oggi, Mou parrebbe seriamente intenzionato a mantenere la promessa, come emerso anche dal rifiuto ai tantissimi soldi recapitatigli dall’Arabia. A confermarlo è stato in queste ore anche l’inviato Sky Sport, Paolo Assogna, che ha parlato esplicitamente di promessa mantenuta, evidenziando come il mister della Roma sia un uomo di parola. Al contempo, ribadendo la grande importanza nella scelta di Mourinho del legame con piazza e giocatori, il giornalista ha evidenziato un aspetto di non trascurabile importanza.
José si aspettava, infatti, una struttura societaria diversa, costituita da dirigenti che lo coadiuvassero e scendessero in campo metaforicamente con Lega e Uefa, quando necessario. Un incarico che, invece, è stato fin qui ricoperto da un Mourinho non a caso definitosi stanco a fine campionato. Una stanchezza per le tante mansioni ricoperte e, con ogni probabilità, per il non avere a disposizione quanto si aspettasse.
Alla società, adesso, il compito di provare ad accontentarlo sui diversi fronti, premiandone una professionalità e serietà che lo accomunano ai tanti altri addetti ai lavori presenti a Trigoria ogni giorno. Per un futuro ancora insieme ma che permetta lui di lavorare in condizioni che lo aggradino maggiormente.
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