Roma, doccia fredda Abraham e infortunio più grave del previsto. Cambiano subito i tempi di recupero.
Se si volesse trovare una costante nel cammino seguito dagli uomini di Mourinho nel corso di questa stagione, non si potrebbe non individuarla nel titanismo e nella capacità della squadra di provare a gettare il cuore oltre ogni ostacolo, in nome di un’unità e di una compattezza divenute motivo di orgoglio per una piazza mai allontanatasi da squadra e allenatore, anche nei momenti di maggiore difficoltà.
In una fase di bilanci come questa, dunque, non si può ignorare un aspetto importante come quello appena riferito, frutto della capacità del mister di creare un gruppo ben più forte di ogni singola avversità. Il filo rosso del cammino ieri conclusosi sembra aver contraddistinto i giallorossi dall’inizio alla fine del campionato, con una matrice rappresentata dall’inatteso e sfortunato stop di Wijnaldum e una chiosa legata al ginocchio di Abraham in Roma-Spezia, in occasione del contrasto con Ampadu su un pallone che il numero 9 stava cercando di conquistare e difendere.
Sin dalle prime immagini era sembrata chiara la delicatezza e la gravità della situazione, come confermato poi dalla diagnosi giunta in tarda serata e che ha confermato i timori di una lesione al legamento crociato, vero e proprio incubo per i calciatori e, più in generale, per un mondo come quello giallorosso che in questi ultimi anni ha dovuto fare più che spesso i conti con tale tipologia di problematica abbattutasi sui propri tesserati.
Le mani in faccia, la barella e il movimento del ginocchio, come detto, avevano prontamente allarmato addetti ai lavori e tifosi, per i quali è arrivata in queste ore la doccia fredda legata alla prognosi che non poco impatto potrebbe avere anche sulle valutazioni di mercato che Tiago Pinto e colleghi dovranno ponderare già a partire da questi giorni. Come riferisce Il Corriere dello Sport, il trauma distorsivo con lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro costringerà Abraham ad un’operazione che gli impedirà di giocare per tanto tempo.
I tempi di recupero dovrebbero attestarsi sui nove mesi, con un rientro a questo punto previsto intorno a marzo 2024. Una notizia certamente infelice e che tanto impatto potrebbe avere da plurimi punti di vista. Per ora non resta che fare un grosso in bocca al lupo a Tammy, reduce da una stagione passata da complicata a disastrosa nel giro di qualche secondo.
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