L’allenatore della Roma ha incontrato i giornalisti in vista della semifinale di ritorno di Europa League contro il Bayer Leverkusen
Domani c’è la partita più importante per la Roma che affronta alla BayArena il Bayer Leverkusen per la semifinale di Europa League. All’andata i giallorossi sono riusciti a vincere 1-0 grazie alla rete di Edoardo Bove, nonostante la formazione rimaneggiata. I giallorossi, infatti, hanno dovuto rinunciare a diversi titolari a causa delle diverse defezioni che hanno falcidiato la rosa, colpita dagli infortuni.
Alla partita, infatti, non hanno potuto prendere Chris Smalling, Marash Kumbulla e Diego Llorente, oltre che a Paulo Dybala. Il primo ha lasciato una voragine in difesa che per adesso è stata tamponata con l’abbassamento di Bryan Cristante tra i difensori, come già fatto in passato. Le sue condizioni, però, sembrano essere migliorate ed è tornato ad allenarsi in vista della gara di domani. Tutti i tifosi e Mourinho sperano di poter riabbracciare l’inglese, che manca dai campi dalla gara di ritorno dei Quarti di Finale contro il Feyenoord.
Paulo Dybala, invece, è rimasto in panchina contro Milan e Monza, mentre Mourinho ha deciso di dedicargli una piccola finestra contro l’Atalanta. Proprio con i bergamaschi, l’argentino è stato contrastato in modo duro da Palomino, che ha creato alla Joya un fastidio alla caviglia sinistra che si è protratto fino ad oggi. Anche lui, però, è tornato in campo e tutti stanno sperando in un suo ritorno lampo.
In vista della gara, Mourinho ha incontrato i giornalisti per la conferenza stampa obbligatoria imposta dalla Uefa. Quando può, infatti, il tecnico portoghese evita di parlare prima delle partite, mentre l’organo calcistico europeo ha imposto a tutti i tecnici di parlare prima delle gare.
Può farci il punto della situazione?
“Sono tutti disponibili per giocare. Solo Karsdorp, Llorente e Darboe non sono disponibili”.
La vittoria dell’Europa League deciderà il tuo futuro?
“Non voglio parlare né di una, né dell’altra cosa. Voglio penare solo a domani che neanche è la finale. Non sto pensando a quella e tantomeno del mio futuro”.
Se dovesse vincere raggiungerà la seconda finale europea dopo aver vinto la coppa lo scorso anno.
“Il presente è più importante, il passato è passato e il futuro non lo conosciamo. Mi è successo con il Porto giocare due finali europee consecutive. Voglio tanto arrivare in finale non per me, ma per i tifosi e per i ragazzi. I primi sono molto straordinari. I giocatori, invece, sono un gruppo incredibile, stanno dando tutto in questa stagione. Ci sono stati dei momenti di difficoltò che abbiamo superato e meritano tanto. Nel calcio nessuno ti regala niente e dovremo fare una partita importante per arrivare in finale”.
Dybala e Smalling possono giocare insieme dal primo minuto?
“La questione è quanto tempo possono giocare, non per l’infortunio, ma per esempio Smalling non gioca neanche un minuto. Paulo, invece, non gioca più di 30 minuti in queste partite senza stare al 100%. Chris sono tre settimane che si allena individualmente, Paulo anche di meno. Per questo sono giocatori per cui dobbiamo pensare quanti minuti devono giocare. Dobbiamo decidere quello che è meglio per la partita. Tanto loro due come El Shaarawy e Wijnaldum che ha già giocato 60 minuti a Bologna, sono in condizione”.
Siete consapevoli di poter vincere? Sarà una prosecuzione della gara di andata?
“Scaramantico zero, bookmakers zero, sentirmi favorito zero. Quello che dico da 20 anni è che quando si arriva in semifinale c’è il 25% della possibilità di vincere la competizione e 50% di arrivare in finale. così che mi sento. Dalla partita di domani non so cosa aspettarmi, è difficile da dire, ma quello che vogliamo è arrivare in finale. Non sappiamo se arriveremo ai rigori, ai supplementari. Quello che dobbiamo sapere è che c’è tanto da giocare, è ancora lunghissima e il risultato della prima partita non da una direzione alla gara”.
L’unica che non è retrocessa dalla Champions è proprio al Roma
“Se io non avessi l’ambizione di cercare di vincere sarebbe stato molto facile che abbiamo già vinto. Se la competizione è per quelli che hanno cominciato allora è nostra, ma questo è teoria. La pratica è che una sola delle quattro porta a casa la coppa e noi vogliamo farlo. Tanto rispetto per il Bayer. L’esperienza ci fa pensare e dire che è 1-0 per noi all’intervallo, manca un secondo tempo da giocare. Ha molto più valore la squadra che ha fatto 14 partite in Europa League e che è stata costruita apposta, invece che un’altra che si è basata sulla Champions. Abbiamo fatto un girone difficile, con un Betis che è stato duro. gli ottavi sono stati contro la Real Sociedad e poi c’è stato il Feyenoord. Il percorso è stato duro, ma è solo teoria”.
Tutte le migliori partite della Roma sono state fatte nel ritorno in casa. Quanto cambia?
“La Roma non ha segnato a San Sebastian ma si è qualificata. Non aveva bisogno di segnare, ma di passare. Se mi chiedi se è meglio giocare all’Olimpico o fuori la risposta è scontata.
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