Semifinale persa a tavolino: ufficiale la stangata e così il giudice sportivo ha fatto chiarezza. Ecco quello che è successo
La decisione del giudice sportivo è ufficiale è fa chiarezza sui fatti che sono successi alla fine dello scorso mese di aprile, durante un match di Coppa Italia di Promozione in Sicilia, nella partita tra il Riposto e la Supergiovane Castlebuono. Un match sospeso alla fine del primo tempo sul risultato di 1-1 che era valido per la semifinale di ritorno appunto della Coppa sicula.
Il giorno dopo, e dopo la decisione del direttore di gara, si è parlato di un’aggressione ai danni dell’arbitro. E la formazione ospite aveva lanciato accuse sui propri canali ufficiali: “Partita sospesa, arbitro aggredito da locali. La partita è viva. La terna arbitrale dirige la gara abilmente. Il primo tempo si chiude sull’1 a 1. Al rigore trasformato da Rosselli risponde in contropiede il Riposto. Proprio dopo il nostro gol il commissario di campo viene aggredito da un addetto alla sicurezza locale. Negli spogliatoi l’arbitro viene strattonato e aggredito verbalmente e fisicamente da personale di sicurezza locale all’uopo dedicato. Anche il nostro presidente viene colpito al volto”.
Queste le accuse, rispedite al mittente dai padroni di casa con un’altra nota: “Gli ospiti lamentano un’aggressione, per la precisione il Presidente. Ed anche l’arbitro o un collaboratore lamenta di essere stato aggredito. Io, Pietro Romano, Presidente della Russo Sebastiano Calcio e presente durante questa presunta aggressione, vi posso dire che nessuno è stato aggredito e posso descrivere i fatti: tralasciando le decisioni arbitrali durante la gara, si sa che la terna arbitrale può sbagliare e ripeto, non discuto le decisioni degli arbitri, ognuno le giudica come vuole, anche dalle immagini che più avanti pubblicheremo”. Insomma, a fare chiarezza, alla fine, ci ha pensato il giudice sportivo.
In un primo momento ovviamente era stata assegnata la vittoria a tavolino alla Supergiovane Castlebuono. Ma il Riposto aveva presentato reclamo. “Il reclamo non può trovare accoglimento, con conseguente conferma della decisione di prime cure, poiché va condivisa la decisione del direttore di gara di sospendere la gara”.
Insomma, tutto confermato anche dopo un primo pronunciato. Il ricordo respinto non lascia spazio a nessuna interpretazione.
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