La Roma sta continuando a competere per i propri obiettivi grazie soprattutto all’impegno di Paulo Dybala, che sta trascinando la squadra
La Roma si gode Dybala e lui si gode la città. L’argentino è senza ombra di dubbio il calciatore più importante nella rosa giallorossa, visto il suo grande impegno. Quando la Joya è in campo si vede proprio il cambio di passo della squadra, che in avanti è illuminata dalla luce dell’ex Juventus. Il talento di Laguna Larga, infatti, riesce a creare situazioni per arrivare al gol come nessuno riesce a fare nella rosa.
In questa stagione, poi, il ventinovenne sta vivendo una seconda giovinezza visti i numeri che sta registrando. In trentaquattro partite giocate fino a ora, Paulo ha siglato 16 reti, tutte molto importanti. In campionato i centri sono ben 11, con 7 assist ad arricchire il bottino. Nelle coppe, invece, sono 5 le reti, 4 in Europa League con l’ultima pesantissima contro il Feyenoord che ha permesso alla Roma di continuare nel sogno qualificazione. L’altro, invece, è arrivato in Coppa Italia, nonostante la sfortunata eliminazione.
Ora, l’argentino sta tenendo tutti in ansia a causa dell’intervento scomposto di Palomino nella partita di lunedì contro l’Atalanta. Paulo è stato falciato da dietro dal difensore bergamasco, che poi è stato solo ammonito nonostante l’irruenza dell’intervento. Il numero 21 ha concluso il match zoppicando vistosamente e tutti sono ancora con il fiato sospeso.
Dybala e l’eredità di Totti: “Sarebbe una responsabilità unica”
Intanto, nei giorni scorsi l’attaccante della Roma è stato intervistato da Dazn, dove ha dato vita a una lunga chiacchierata con Diletta Leotta per farsi conoscere meglio. Ai microfoni dell’emittente, Paulo ha affermato che appena è stato contattato da Pinto non ha potuto che pensare al Gladiatore e ad altri film su Roma.
Con il proseguire dell’intervista, poi, la Joya si è soffermato anche sul rapporto con Mourinho: “È bravo quando parla e quando vuole entrare dentro qualcuno. Ho sentito un feeling speciale“. Infine, Dybala ha parlato anche del paragone scomodo con Totti: “Il numero 10 della Roma sarà sempre lui. La sua maglia? Mai dire mai qui“.